Se guardiamo la moda come una modalità di espressione, e non come atto di abitudine, Ecco che questa diventa quindi un’azione, un atto performativo che da Andy Warhol e dalla Pop Art è diventato un prolungamento, una protesi della nostra personalità.Qualcuno come esempio di questo modo di intendere il corpo vissuto, prende Lady Gaga (che non amo particolarmente), la quale (lei o il suo stylist?) si diverte con la sue mise ad esprimere concetti, creatività e messaggi comunicativi.
Uno sguardo alle installazioni della da poco scomparsa Louise Bourgeois, vediamo come quest'artista sensibile e intensa utilizzò la sua arte come strategia di difesa dalla depressione e dalla tristezza: le sue accumulazioni di vestiti appesi come eteree sculture, rappresentano invece tessuti realmente indossati dai suoi cari, dall’uomo amato da cui fu tradita, abiti che celano ricordo, dolore, condivisione.Da Salvador Dalì, con le sue colate e i suoi bitorzoli, a Robert Gober con la sua corporeità sempre presente o accennata, si sono create in qualche modo le basi che sono diventate fonti di ispirazione per questi stilisti che oltrepassano un usuale concetto di fare moda.
...E questo è solo l'inizio... Baci Baci * UpTownGirL*






