I tipi "alternativi" non ho mai capito cosa siano, ma soprattutto in cosa siano alternativi. A parte forse per il fatto che indossino orrendi vestiti di un gusto bizzarro, sempre molto simili tra loro ovviamente, e facilmente imitabili da qualsiasi barbone di strada vestito a festa per carnevale.
Volete travestirvi con divertenti abiti di tulle nero o jeans logori di indecifrabile ispirazione?
Fatelo ad Halloween, sarete perfetti.
In modo analogo considero i Fashionisti incalliti. Quelli anzi, ritengo facciano uno sforzo in più ispirandosi alle riviste di moda. C'è da apprezzare il tanto lavoro di copia incolla( che non sempre riesce bene ovviamente) applicato su loro stessi , dopo ore e ore passate davanti a The blonde Salad o Vogue Japan.
Questa non vuole di certo essere una critica.Non sono un'autorità nella moda, e il mio, altro non vuole essere se non uno spunto di riflessione, un'analisi oggettiva dello "young style" attuale. Quello che forse dovremmo provare a capire, è che in un mondo globalizzato come il nostro, noi giovani dovremmo sforzarci di più di fare la differenza, non rimanendo ancorati ad alcun sistema omologato, iniziando a partire dalla nostra immagine.
In un mondo che ha visto ogni cosa, capisco bene che l'essere unici diventa un lavoro complesso, davvero arduo e articolato.
E quando si parla di unico, i latini ci insegnano a parlare di "straordinarietà", poichè è questo quello che più propriamente significa l'aggettivo "unicus" e cioè straordinario.
Provarci può implicare un fallimento, così come una vincita.
Ciò non significa uscire fuori dalle proposte della moda, ma a creare un proprio stile, che rispetti il nostro corpo e anche noi stessi.
Prova ad essere te stesso, brillerai della tua luce e non di una fonte riflessa...
E anche se all'inizio ti sembrerà di non brillare affatto, ricorda che sei stato straordinario anche solo per il fatto di averci provato :-)