1935, James Whale mette mano alla sua fortunata creatura, regalandole un seguito che resterà scolpito nella storia del cinema, ancor più del suo predecessore. Raccontando una storia vecchia come il mondo, fatta di Dei e Mostri, La moglie di Frankenstein mette in scena la presunzione, la superbia e la spocchia dell’uomo che cerca miseramente di ergersi al di sopra della natura, alterando regole e leggi immutabili. Con al suo fianco l’eterna giustificazione della scienza, La moglie di Frankenstein parla in fin dei conti dell’eterna lotta dell’uomo contro la morte, uno scontro vecchio come il mondo, che sembra non dare speranza alcuna, all’umana stirpe di Adamo. Eppure l’unica cosa che sembra poter sconfiggere la morte, è forse l’amore, desiderato, cercato e voluto da ogni essere vivente, senza cui ognuno d noi non può dirsi davvero vivo.
E chi non è illuminato dalla luce dell’amore… appartiene al mondo delle ombre, dei morti.