Potrei dire: non ho parole.
Invece ne ho a quintali e tutte tremende. Qui ne proporrò qualcuna.
A marzo 2013 sarà in vendita un nuovo videogioco della serie Tomb Raider, dove la protagonista Lara Croft - si dice – subirà molestie sessuali. Non è ancora certo, perché gli autori hanno fatto passi indietro viste le polemiche (soprattutto di femministe) scattate ovunque. Dicono di essere stati “fraintesi”.
E qui è d’obbligo inserire la frase ad hoc: business is business.
Sì, perché gli autori del videogioco e la casa di produzione hanno avuto una “gran bella idea”: proporre in anteprima l’idea di molestia sessuale tanto per attirare un po’ di polli nell’aia.
A sentir parlare di tentata violenza sessuale in un videogioco, noi persone adulte e sensate proviamo – minimo minimo – rabbia.
Poi subentra una sorta di smarrimento e ci chiediamo: ma la devianza non ha limiti?
Ed infine, sempre noi persone adulte e sensate, ci domandiamo: quando dei ragazzini vedranno più e più volte queste immagini, cosa rimarrà impresso nella loro memoria emotiva? Sapranno decodificare, sapranno condannare il gesto?
Infine, ci chiediamo cosa fare. Io almeno me lo sono chiesto. E quindi uso l’unica arma a mia disposizione (non ho quelle di Lara Croft): la parola nel web.
Scrivo quindi la parola che mi sembra più adatta, riassunto delle mille che mi vagano in testa: SCHIFO!
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Articolo pubblicato anche da GIULIA, giornaliste unite libere autonome:
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