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Tra pochi mesi in Olanda entrerà in vigore una legge che introduce il "wietpas". Ovvero che trasforma i coffeshops in circoli chiusi, ove si può accedere solo se in possesso di una tessera. Tale tessera può essere ottenuta solo da chi, maggiorenne, risieda regolarmente in Olanda da almeno 18 mesi.
Di fatto le porte dei coffeshops verranno chiuse ai turisti stranieri. E questo sembra solo il primo passo, in un processo che sembra decisamente andare verso la chiusura definitiva.
Questa legge è stata fortemente voluta, tra gli altri, dal signore della foto. Si chiama Coskun Çörüz, ed è un membro del (dimissionario) Parlamento, iscritto al Partito Cristiano Democratico Olandese (CDA).
Ieri sera ho visto il signor Çörüz parlare alla televisione olandese (Nederland 2), durante un dibattito sull'introduzione del wietpas.
Da un lato sedevano alcuni rappresentanti dei coffeshops olandesi. Persone ormai quasi di mezza età, vestite in modo assai casual, dall'aspetto alquanto trasandato, alcuni adorni di piercing e tatuaggi.
Dall'altro lato sedevano il signor Çörüz, impeccabile in giacca e cravatta, ed una signora molto distinta e attempata, anch'essa rappresentante di quel partito.
Il confronto è subito apparso impari. Un gruppo di ex giovani "alternativi" che tentava di discutere con due parlamentari cattolici. Tentavano, i rappresentanti dei coffeshops, di illustare concetti quali libertà, equità, giustizia, non-discriminazione. Erano un fiume in piena, e nei loro occhi si leggeva lo sgomento, la rabbia e l'impotenza.
Già, l'impotenza. Perchè il signor Çörüz e l'attempata signora avevano gioco fin troppo facile. La marijuana è un veleno, bisogna proteggere i nostri figli, la lotta alla droga e alla criminalità, la tranquillità e la sicurezza dei cittadini.Eccetera eccetera,
Qualcuno dall'altra parte ha tentato di parlare dell'alcol, che è una droga molto peggiore dell'erba, che distrugge un numero incredibile di giovani e non solo, ma il signor Çörüz e l'attempata signora sorridevano e scuotevano appena un poco il capo. La "loro" legge è passata in Parlamento pochi giorni prima che il Parlamento cadesse. Giusto in tempo.
Adesso chissà cosa diranno le prossime elezioni del 12 settembre, ma una cosa è certa: l'Olanda non è più il paese dove prima di ogni altra cosa conta la libertà. Quel tempo è finito.
La morale cattolica avanza in Olanda, e si parla tra l'altro di chiudere le famose vetrine dei quartieri rossi e di dare un freno all'eutanasia. La crisi economica sta facendo il resto.
E i giovani? I giovani olandesi che vedo in giro assomigliano molto di più al signor Çörüz che non ai rappresentanti dei coffeshops. Ben vestiti, colti, seri. Pensano allo studio, alla professione, a far soldi. Votano per i partiti di destra e pensano che sì, i coffeshops andrebbero una buona volta chiusi, basta con questo eccesso di libertà che proviene dal passato.
Sembrano molto radicati in questi giovani i concetti di ciò che è buono e di ciò che non lo è. Buono è l'ordine, la disciplina, la professionalità. Buono è ubriacarsi il venerdì e sabato sera. Buono è mangiare carne e pesce, buono è il formaggio e buono il latte. Buone sono le vacanze, buono è il matrimonio, buono è avere figli.
Essere vegetariani è per loro un'esagerazione. Fumare erba un'estremismo che fa pure male alla salute. La libertà un valore, certo, ma che va in qualche modo amministrato, per il bene dei bambini e per il bene della Patria.
Per quel che mi riguarda mi godrò i coffeshops ancora per il tempo che mi sarà concesso. Poi mi doterò di tessera. E poi, forse, tornerò nell'illegalità così come ho fatto per tanti anni in Italia. Tornerò ad essere un "criminale", che per giunta non mangia neanche carne, pesce, latte, uova e formaggio.
Un pazzo drogato, che quasi quasi andrebbe rinchiuso. In nome di Dio. In nome di quel Gesù Cristo che, dalle storie che su di lui ho sentito raccontare, se vivesse oggi assomiglierebbe forse più ad un gestore di coffeshop che non ad un parlamentare cattolico.
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