Dopo la conferenza tenuta dal Presidente degli Stati Uniti poco fa è definitivamente ufficiale: Bin Laden è morto, ucciso in Pakistan al termine di un’operazione condotta dalla CIA. Circa 3mila fonti dagli USA e tutte le fonti informative del mondo ne danno notizia.
La massa di notizie, dettagli e commenti sui fatti è un fiume in piena che è impossibile fissare.
Ho voluto, consapevole che l’evoluzione renderà forse rapidamente obsoleti, o comunque parziali, i dati, verificare la portata della notizia sui social media.
La prima indiscrezione sui fatti è circolata su Twitter intorno alle 22.30 e dopo essere stata riproposta ["retwettata"] da altre 100 persone si è diffusa a macchia d’olio.
Al momento della redazione di questo articolo circa il 15% delle citazioni su Twitter sono relative all’uccisione del capo di Al Quaeda, il grafico ne visualizza la rapidità di diffusione dalle 03.30 GMT in poi.
Secondo quanto mostra TrendsMap l’avvenimento coinvolge le persone di tutto il mondo.
Per quanto possibile con strumenti gratuiti, e dunque con un’affidabilità relativa, ho voluto anche verificare quale fosse il sentiment, la condizione emotiva di coloro che diffondono e commentano l’informazione.
Sia Twittrar, che misura solo il buzz su Twitter, che Social Mention, che invece prende in considerazioni tutte le fonti social, forniscono una visione, un vissuto delle persone “neutrale” che in qualche modo stride con la velocità alla quale vengono aggiunti i “likes” alla notizia su Facebook, che sono cresciuti quasi del doppio solo durante la redazione di questo pezzo [attualmente siamo a quota 216.240], e dai festeggiamenti che si vedono per le strade in questi momenti.