Prendo spunto da un articolo di repubblica. it, citando le parole di Mauro Corona, che parla della morte di Daniza, l'orsa che per difendere i propri cuccioli, dall'incauta curiosità di un uomo, lo ha aggredito, ferendolo.
Lei che avrebbe potuto uccidere, e non l' ha fatto! Lei, che era stata portata su quei monti, per essere a sua volta protetta dal pericolo dell'estinzione, ma che l'incapacità, la cattiveria e l'incuria dell'essere umano ha fatto morire.
Uccisa perché ha risposto all'istinto materno di proteggere i propri piccoli, uccisa perché dava fastidio e chi doveva decidere non è stato in grado di trovare una soluzione equa, e ha preferito eliminare il problema.
Mi viene in mente "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" di Sepulveda.
Il vecchio Antonio Jose, cacciatore, e profondo conoscitore della foresta amazzonica, va a caccia del tigrillo, un bellissimo esemplare femmina di tigre, che sta uccidendo gli uomini, perché impazzita di dolore per l'assassinio dei suoi cuccioli. La lotta fra l'uomo e l'animale, diventa metafora della continua barbaria dell'essere umano verso la natura.
" Il vecchio la accarezzò, ignorando il dolore del piede ferito, e pianse di vergogna, sentendosi indegno, umiliato, in nessun caso vincitore di quella battaglia"
CHI SONO I VERI ANIMALI??