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La morte di un pilota

Creato il 21 luglio 2013 da Zootz

È morto Andrea Antonelli, pilota del 1988 della categoria Supersport. Ogni morte è brutta, straziante per chi la vive da vicino. Vedere però in TV la morte del proprio figlio, del proprio fratello o amico; è forse la cosa più brutta. Si certo muoiono cosi tante persone in un giorno che una morte da sola non rappresenterebbe nulla, ma quando un pilota ha un incidente pauroso mi prende sempre un vortice di angoscia che si accresce con lo scorrere del tempo in attesa, davanti al video, di un filo di speranza a cui attaccarsi. Io non sono un pilota, anzi delle moto ho terrore; ma quando le vedo sfrecciare in TV cavalcate da giovani eroi sento che è lo sport che amo di più.

Amo il calcio, mi piaceva il ciclismo, ma quando un pilota muore si spegne una stella in cielo. Quando il dottore del centro medico ha detto che Andrea Antonelli doveva avere tanta fortuna, ho davvero pregato che l’avesse. Non ne ha avuta, l’unica mesta consolazione è che lui sia morto facendo quello che amava fare.

Ora raggiungerà quelli come lui; da Renzo Pasolini a Marco Simoncelli passando per Kato e Tomizawa.

Sono tanti quelli che lo accoglieranno

Antonelli



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