Volevo parlarvi della morte.Voi siete piccoli, meravigliosamente piccoli, e per natura ancora non avete incontrato il dolore di una perdita.È vero, qualche anno fa è morto mio padre - mia madre non l'avete mai conosciuta - ma eravate ancora più piccoli e il nonno molto anziano. Ricordo benissimo, dopo che tutto era finito, quando vi ho detto che ci aveva lasciato.Eravamo in salotto, voi in braccio a me - una gamba per uno - e lì vi ho raccontato quello che era successo e che il nonno non ci sarebbe stato più.Tu Bianca avevi quattro anni, e non hai proferito parola. Andrea invece mi hai guardato e hai buttato lì un 'Davvero?', come se ti stessi prendendo in giro.Dopo giorni ne abbiamo riparlato, ma con il nonno ormai che era parte del vostro brevissimo passato.
La morte dicevo. La morte, non quella naturale, quella che arriva dopo il tempo che passa, quella che si avvicina in punta di piedi ai più vecchi, quella che si accetta, perché è nello stato delle cose.Non di quella.Ma volevo parlarvi della morte che arriva con gli scarponi da montagna, picchiando i piedi, senza alcun rispetto, in anticipo. E prende a calci tutto e tutti.
Nei giorni scorsi ci ha lasciato Giorgio, che voi conoscevate benissimo, uomo possente dalla bontà infinita.Lo conoscevate benissimo perché era uno dei più cari amici di papà, uno dei più 'antichi', dai tempi dell'università.Il vostro papà non è una mattatore di compagnia, non ha una schiera infinita di persone vicine, e quindi i suoi amici veri li potete contare sulle dita di una mano.E quando parlo di amici veri parlo di persone vicine, amorevoli, che anche se non si vedono spesso, sono sempre a disposizione per una chiacchiera, per un aiuto, per un sorriso.Giorgio era una di questi.Lo vedevate spesso in montagna, visto che aveva la casa dove l'abbiamo noi. In giro spesso insieme per i monti, a sciare, a volte al mare, a volte in qualche caotica cena comune.Ed era un uomo dolce, buono, sempre con il sorriso e con la battuta pronta.Sempre con qualche 'novità', con qualche iniziativa e con qualche regalo.L'ultimo a Natale, un'improvvisa sfornata di aerei di balsa che abbiamo insieme fatto volare sui prati tra i monti. Sono ancora là in montagna, che ci aspettano, e la prossima volta li faremo volare ancora.
La morte dicevamo. Continuo a divagare, perché non so cosa dire.C'è una morte dolce, e per certi versi 'giusta'; e poi c'è quella cattiva, violenta, profondamente ingiusta.Ecco, di questa volevo parlare. Della morte ingiusta.La morte di Giorgio è una di quelle.È la morte di un uomo che ha speso la sua vita per gli altri, per i suoi genitori volati via, per la suocera ammalata che ci ha lasciato l'anno scorso, per la moglie e soprattutto per i suoi figli.Figli non arrivati naturalmente, ma trovati con amore immenso e raccolti come fossero suoi.Due adozioni ottenute con grande fatica e determinazione, ma raggiunte sempre con un sorriso per tutti.
Oggi Galia e Denis, già tremendamente provati dalla loro sfortunata vita precedente, si ritrovano senza il loro punto di riferimento, senza l'affetto del loro vero padre. Così, senza avvertimento, nello spazio di qualche secondo.Ecco perché vi parlo della morte ingiusta.
Vi racconterò a voce, quando ne avrò la forza, cosa è accaduto.Non tanto per spaventarvi, non tanto per farvi crescere troppo in fretta, ma soltanto per farvi capire che ogni giorno è una gioia, che ogni giorno vissuto e è una fortuna, che ogni giorno speso è una conquista.
E soprattutto per farvi capire, ahimè, che il dolore per le morti ingiuste è insostenibile, urla vendetta da una parte e succhia via tutta la gioia di vivere.Ieri in un film sentivo che non bisogna avere pietà per i morti ma per i vivi.E Pavese, se non sbaglio, diceva che il problema è per chi rimane.Vero, verissimo.Ma si supera tutto, anche la morte di una persona cara. Quello che non si supera, maledizione, è il furto di una vita donata agli altri
Siate felici il più possibile.Io cercherò in tutti i modi di aiutarvi.E perdonate il vostro vecchio padre che da oggi ha una ferita che fa fatica a chiudersi, e che fa fatica a farsi una ragione di quello che accaduto.Vi adoro.Papà Paolo, o come mi chiamate voi, Papi.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Colors beauty / bellezza del colore
I bambini di oggi hanno la chance di giocare con giocattoli meravigliosi.PicassoTilesUno di questi pezzi che invidio un po' alle mie nipotine è un gioco che si... Leggere il seguito
Il 20 giugno 2015 da Ritarossa
DIARIO PERSONALE, FAI DA TE, TALENTI -
Come orientarsi nel mondo dell’Istruzione in Italia
Ecco perché è sempre bene conoscere tutti i meccanismi del sistema scolastico, per usarli a proprio favore. Leggere il seguito
Il 17 giugno 2015 da Infanziadelbambino
BAMBINI, FAMIGLIA, MATERNITÀ, PER LEI -
Vagabonda del Dharma
I miei genitori, preda dell'euforia post '68, hanno deciso di non battezzarmi e di crescermi a pane e strozzapreti. A due anni mia nonna mi ha portato l'acqua d... Leggere il seguito
Il 11 giugno 2015 da Giupy
DIARIO PERSONALE, ITALIANI NEL MONDO, TALENTI -
E poi fu il fischietto
C'era una volta, tanto tempo fa, una fanciulla che odiava gli sport, specialmente gli sport da maschio.Non le piacevano gli stadi, la sola vista di un pallone l... Leggere il seguito
Il 06 giugno 2015 da Lagianni
DIARIO PERSONALE, LIFESTYLE -
Mettendoci una pezza o, meglio, un cerotto
Il cerotto è un baluardo dietro il quale nascondere le proprie insicurezze.Ne ho preso coscienza solo ieri, sebbene sia dall'adolescenza che ne ho sfoggio... Leggere il seguito
Il 06 giugno 2015 da Patalice
DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI -
Amazing Ciociaria day2: Montecassino, Veroli, Casamari, Roccasecca
Ed eccoci con la seconda tappa del tour della Ciociaria. Siamo partiti dall'Abbazia di Montecassino, dove nella mattinata del 30 magio si è celebrata... Leggere il seguito
Il 05 giugno 2015 da Anna Pernice
DIARIO PERSONALE, VIAGGI