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“La mosca” di David Cronenberg

Creato il 25 febbraio 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

La mosca

La Mosca” è la storia di un uomo che impazzisce per via della carne, perché era troppo ignorante su di essa.
Seth Brundle (Jeff Goldblum) è uno scienziato che, per sua stessa ammissione, non ha una vita sociale, dato che ha dedicato i suoi ultimi anni a un progetto che, secondo lui, avrebbe rivoluzionato il mondo. Solo numeri, tecnologia, macchine, cose inanimate.

La carne entra nella sua vita sotto le spoglie di Veronica Quaife (Geena Davis), bella giornalista rimorchiata da Brundle e convinta a seguire il suo progetto, il teletrasporto. Il quale, fino ad ora, ha funzionato appunto soltanto con le cose inanimate: da questo momento in poi però lo scienziato decide di dedicare le sue attenzioni alla carne, cioè agli esseri animati. Ma così come il computer fornisce, durante il teletrasporto, soltanto una sua personale rielaborazione/ricostruzione della carne, tramite la quale qualcosa dell’originale viene irrimediabilmente perso (la parte più sapida, ovviamente), allo stesso modo Seth Brundle fornisce soltanto una sua parziale, paranoica, psicotica interpretazione dei rapporti umani ricostruita in laboratorio, lui abituato a trattare solo con nudi dati e nuda materia, e qualcosa di essi, la loro vera essenza, nella versione di Brundle si perde.

E’ così che, quando la bella Veronica lo lascia solo in un momento importante per chiudere definitivamente i conti con una storia passata, Brundle mis-interpreta. E accade l’irreparabile.

La mosca

Ciò che accade è la psicosi, un piccolo corpo estraneo che si intromette durante il passaggio delicatissimo e cruciale che fa di un essere umano una persona: cose che accadono a chi non ha dimestichezza con la carne. Ma Brundle perde l’unica occasione che gli si presenta per diventare pienamente umano perché è predisposto a perderla, a essere un non-uomo. Infatti già dalle sue prime battute questo personaggio ci annuncia di essere al lavoro su un’invenzione “che cancelli ogni concetto di confine, di trasporto, di limite…”: egli è dunque già dall’inizio un paranoico, un ossessionato, uno psicotico in potenza, il progetto stesso su cui lavora un sintomo della sua nevrosi. Sarà però solo l’incontro con la carne a compiere il suo destino, perché, come recita una battuta pronunciata da Veronica, “è la carne che ci fa impazzire”: è la gestione dei rapporti umani che può far esplodere la follia in chi ne è predisposto.

Seth Brundle, secondo le sue stesse parole, non è altro che un insetto che è tornato ad essere un insetto, e che non è stato uomo che per un brevissimo, irreale istante. Da bravo insetto, durante quell’istante, essere un (niente affatto) semplice uomo non gli è bastato: ha creduto e ha desiderato essere di più, un essere senza limiti. Ma questo significa perdere la connessione con la realtà, perché la mancanza del limite non esiste, e chi non accetta i propri limiti non può amare, e chi non riesce ad amare, in fondo, non è un superuomo: è un mostro. Un mostro che, quando sarà ormai troppo tardi, non si farà scrupoli nemmeno a sacrificare l’umanità di chi lo ama per tentare di recuperare la propria, ormai compromessa. “Allontanati da me, o ti farò del male”, dice Seth-mosca a Veronica durante un momento di lucidità.

Non si può ricostruire l’umanità in vitro: qualcosa andrà sempre perso nella traduzione, vi sarà sempre qualcosa di imprevisto, anche infinitamente piccolo, ad intromettersi. Soprattutto quando non si ha ben chiaro in che cosa questa umanità consista.
La mosca” è la storia di un insetto che voleva essere un superuomo, e perde l’unica occasione per diventare un uomo.

Edoardo Necchio


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