Magazine Motori
Oggi voglio dar spazio a tutte quelle info di cui mi sono riempito il cervello durante gli studi per dimostrare un assunto cui tengo particolarmente: la motocicletta è il mezzo perfetto. Tutti noi, quando ci siamo avvicinati alla moto per la prima volta, siamo rimasti colpiti dalla complessità del suo funzionamento. Sia che avessimo dimestichezza con l'auto o meno ci siamo subito chiesti com'era possibile sincronizzare movimenti di mani e piedi per gestire un mezzo dal dubbio equilibrio statico. Ricordo che la prima volta che ho guidato la macchina mi sono chiesto come fosse possibile gestire la frizione e il cambio (avevo 15 anni, portate pazienza) ma poi mi ci sono abituato. La prima volta che mi sono seduto a bordo di una moto mi son fatto la stessa domanda ma il tutto è avvenuto in maniera più semplice. Già, la moto è naturale, è un'appendice dell'uomo. Avete mai visto il film Avatar? Avete presente la connessione che ogni Avatar stabilisce con il proprio destriero? Bene, con la moto succede qualcosa di analogo. E vado a spiegare il perché, scientificamente. Il nostro cervello è frutto di sborantamila anni di evoluzione e si è fortemente specializzato ed ha anche una connotazione controlateale, ciò che è alla destra è governato dall'emisfero sinistro e viceversa. Quindi il nostro emisfero sinistro controlla i comandi alla nostra destra: Gas e freni. Il nostro emisfero destro controlla tutto ciò che usiamo con la parte sinistra del corpo: Frizione, cambio e cavalletto laterale. Fin qui nulla di speciale. Aggiungiamo che il nostro cervello non ha una specializzazione solo di tipo spaziale, non c'è solo una spartizione delle attività. I due emisferi hanno anche funzioni diverse e specializzazioni diverse. La parte sinistra è la parte cosciente, che sviluppa il ragionamento consecutivo, che ha capacità di analisi, conosce spazio e tempo, non ha emozioni (banalizzato come concetto ma accettabile, in questo contesto). L'altra parte invece è subconscia, intuitiva, creativa, non ha percezione di tempo e spazio, è emotiva. Quindi noi controlliamo con la parte che è cosciente, analitica, razionale e non emotiva il gas e i due freni. Con la parte che non è cosciente controlliamo frizione e marce. Ecco, questo dimostra che la moto è un mezzo perfetto. Il nostro cervello che ragiona, che percepisce tempo e spazio si occupa di governare i comandi che si occupano di velocità e di guida (gas e freno), ci permette di calcolare tempi e spazi in frenata e in accelerazione, ci permette di avere sotto controllo cosciente la potenza di motore e di freni analizzando quello che succede e scegliendo la soluzione più logica entrando in simbiosi con la parte “fredda” dalla moto, con la sua meccanica e la sua elettronica. Si crea sintonia fra il nostro cervello, fra la sue potenzialità logico razionali, coscienti e analitiche e la motocicletta con il suo potenziale. La strada propone situazioni, il cervello le analizza e attiva i comandi della moto che permettono la soluzione di tali situazioni. Alla parte sinistra invece è affidata la parte della cambiata. A tutti noi, la prima volta che abbiamo guidato un mezzo con le marce, è stato detto “devi cambiare quando senti che il motore è pronto”. Solo l'emisfero destro, quello creativo, quello subcosciente, quello emotivo, quello intuitivo può tradurre in maniera efficace questa esigenza. Nessuno di noi arriva in curva pensando “ok, adesso stacco e metto la seconda perchè è più funzionale della terza”. No, noi ci mettiamo la seconda perchè sentiamo che il motore ce lo chiede. La nostra parte “matta da legare”, quel cervello destro che la cultura e la società hanno cercato di castrare nei secoli, è l'unica parte che è in grado di sentire la moto. Mentre la parte sinistra dialoga con la motocicletta e trova soluzioni assieme alle potenzialità, la parte sinistra sente quello che serve e lo fa in maniera inconscia, semplicemente perchè è giusto così. Se il tutto fosse invertito ci troveremmo a pensare quando cambiare ma non avremmo percezione di spazio e tempo quando diamo gas o freniamo. Ecco perchè la moto è perfetta, perchè nessun motociclista la guida, i veri motociclisti mettono in contatto il loro cervello con il mezzo, parte destra e parte sinistra in base alle situazioni. Ecco perchè, tutte le volte che si sale in moto, il consiglio è sempre quello di attaccare il cervello. Lui è in grado di dialogare con la moto e di trasmetterci quel bellissimo e inarrivabile senso di simbiosi che solo la moto può regalare.
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