I love Radio Rock (titolo originale The Boat That Rocked) è un film del 2009 del regista Richard Curtis che racconta l’avventura di un gruppo di disk-jockey britannici costretti dall’oscurantismo del governo inglese a trasmettere da una radio montata a bordo di una nave.
Il film è un’accusa feroce alla contraddizione dell’Inghilterra del 1966 spaccata in due dalla dicotomia tra il movimento musical-culturale denominato Swinging London con tutte le implicazioni annesse e connesse da una parte e l’atteggiamento dittatoriale di stampo orwelliano del palazzo del potere inglese.
Capitanati dal padrino Quentin, 5 bravissimi dj del tempo trasmetteranno musica, principalmente rock, da una nave, la Radio Rock appunto, 24 ore su 24 aggirando così il dictat del ministro Dormandy che aveva limitato gli spazi musicali sulle radio inglesi a soli 45 minuti giornalieri.
Così Il Conte, interpretato dal bravissimo e poliedrico Philip Seymour Hoffman, insieme ai suoi fedelissimi e preparatissimi colleghi intratterranno i giovani britannici con i maggiori successi del rock mondiale firmati da alcuni dei gruppi più interessanti della scena di quel periodo.
Senza il movimento della Swinging London non avremmo mai visto il nascere del brit-pop e del brit-rock perdendo l’opportunità di ascoltare gruppi del calibro di Oasis e U2.
Nella colonna sonora di I Love Radio Rock compaiono dei brani che sono colonne portanti del suddetto movimento, brani che molti di noi almeno una volta nella vita hanno ascoltato di sfuggita e che se li ascoltassero oggi con più attenzione esclamerebbero “Ma io questa canzone l’ho già sentita!!!”.
E grazie al cacchio, dico io, è un classico!
Forse molti di voi conosceranno Jimi Hendrix, che piazza nella soundtrack un brano epico quale The Wind Cries Mary, o i Who, con My Generation e I Can See For Miles, o ancora i Procol Harum con A Whiter Shade Of Pale ma, forse non tutti conosceranno i Turtles, i Troggs o gli Hollies quindi ci penso io a presentarveli.
Wild Thing è una canzone scritta dal cantautore americano Chip Taylor e incisa e portata al successo nel 1966 da un gruppo fin troppo sottovalutato della scena inglese, i Troggs, prima che Jimi Hendrix la facesse sua.
Eleanore è un pezzo minore di una valida band di sfigatelli americani schiacciati dal dualismo Stones-Beatles e mai esplosa davvero ma capace di scrivere ed incidere pezzi di tutto rispetto come questo brano, purtroppo arrivato alla ribalta italiana grazie ad una cover di Gianni Morandi il cui riadattamento ne ha oscurato lo splendore
Gli Hollies possono vantare nella loro carriera una collaborazione con Mino Reitano (anche se in questo caso non si capisce perchè debbano essere loro a vantarsi, semmai il contrario) per una fugace apparizione nell’edizione del 1967 del Festival di Sanremo. Parecchio ossessionati da Bob Dylan al punto di coverizzare quasi tutto il repertorio del folk-singer americano gli Hollies incidono una tra le hit più ascoltate del 1965, la splendida I’m Alive