Magazine Diario personale
Vedere i Roxy Music e Alberto Fortis sullo stesso vinile fa uno strano effetto, lo riconosco, ma ai tempi del jukebox potevano verificarsi incroci musicali molto particolari. Volendo trovare a tutti i costi un filo conduttore, c'è da dire che nel lontano 1980 la band di Bryan Ferry e il cantautore piemontese parteciparono alla diciassettesima edizione del Festivalbar, vinta poi da Miguel Bosè. Io all'epoca ero un ragazzino e ce l'avevo con Fortis, che a mio modo di vedere odiava la città in cui vivevo, bastava ascoltare A voi romani per rendersene conto. Ovviamente non se la stava prendendo con me, ma data la mia giovane età non riuscivo a capirlo. Quanto ai Roxy Music, li scoprii l'anno seguente, quando acquistai Country Life e successivamente Flesh + Blood. Da allora ne sono passati di lustri, ma continuano ad essere uno dei gruppi che amo di più. Vorrei però chiudere il post con Alberto Fortis. Avevo quattordici anni quando conobbi una ragazza che ne aveva tre più di me. Le canzoni di Alberto le piacevano molto e mi ricordo in particolare un pomeriggio di vento e nuvoloni al mare. La spiaggia è deserta e sarebbe il caso di scappare via, ma lei si dirige verso il jukebox e seleziona La sedia di lillà. Poi, senza parlare, iniziamo a camminare lungo la riva. Mano nella mano, fino a quando le parole e le note intorno a noi non si perdono nel vento. Ti sembrerà buffo, ma non ti ho mai dimenticata.
Disco e immagini di Roberto Paglia
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