Un mese fa, esattamente il 1° febbraio, si è tenuto il convegno Musica e Neuropsicologia dello sviluppo a Trieste, sostenuto dalla fondazione Mariani.
Mi pare interessante riportarvi una parte dell’intervista della dottoressa Lopez, apparsa su Radio Magica, riguardante Musica e Dislessia:
Esiste un rapporto forte fra il disturbo della lettura, la musica e il ritmo. Lo abbiamo potuto studiare attraverso un progetto finanziato dalla Fondazione Mariani, che ha visto coinvolto l’IRCSS Burlo Garofolo di Trieste e il nostro centro, il Villaggio Eugenio Litta di Grottaferrata, assieme a Daniele Schön del CNRS di Marsiglia. Si intitolava “Ritmo e Musica per riabilitare i disturbi di lettura”, ReMus appunto: per due anni abbiamo osservato un gruppo di bambini affetto da dislessia impegnato in due diverse attività. Metà del campione era assegnato a un compito di tipo pittorico, metà a un compito di tipo musicale: entrambe le attività erano molto piacevoli e creative. Abbiamo deciso di utilizzare, per la parte musicale, il metodo Kodaly e gli strumenti del metodo Orff. I bambini si sono dimostrati molto motivati: era veramente bello vederli. Si sentivano bravi e venivano volentieri, anche se la nostra presenza prevedeva schede di apprendimento e aspetti della terapia logopedica o standardizzata.
Alla fine dell’esperimento tutti i bambini mostravano di aver tratto grandi benefici: i genitori parlavano di una maggiore motivazione a scuola, le insegnanti ci riportavano miglioramenti,… Dalle misurazioni abbiamo potuto osservare che addirittura la correttezza della lettura di un brano, delle parole e delle “non parole” era aumentata. Anche se tutti i bambini presentavano un miglioramento nella lettura il gruppo destinato all’attività musicale mostrava un maggior miglioramento nelle abilità fonologiche, mentre quello destinato all’attività pittorica mostrava un miglioramento nelle competenze visuo-percettive.
Abbiamo sviluppato questo studio per verificare quanto documentato da altri condotti secondo diverse metodologie. Siamo molto soddisfatti. E’ il primo passo per ipotizzare, accanto ad una terapia standardizzata – e ovviamente specifica – legata al disturbo di lettura, un allenamento di tipo musicale.
Al termine dell’esperimento, i bambini ci hanno chiesto di ripeterlo: è stato davvero stimolante per loro.
Chi è Luisa Lopez: neuropsichiatra infantile, Responsabile del reparto di Neuropsichiatria Infantile presso il Centro per le disabilità di sviluppo Villaggio Eugenio Litta di Grottaferrata (Roma), consulente di Neuroscienze e Musica in Fondazione Mariani e membro del comitato scientifico di Radio Magica.
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Inviato il 13 settembre a 22:23
Un piccolo contributo: MUSICA A SCUOLA e Disturbi Specifici dell'Apprendimento - DSA Artestampa editore