Controluce salivano gli archi
ebani e crini vibravano paralleli
da gusci d’ombra, il violoncello cantava
il contrabbasso profondo rispose
con i violini giovani
nell’urgenza insistente, un batticuore…
l’orchestra di Vivaldi s’impennò:
fu tempesta di braccia, danza e frusta
delle dita sapienti, polvere luminosa –
le clessidre si fusero in estuari
di desideri al fosforo e note esplose
oltre gli alberi millenari, oltre gli intrecci
di foglie stellate – albe e tramonti
scorrevano bruciando i contorni
stagioni senza fine riempivano lo spazio