La musica segreta dei ricordi
di Alyson Richman
Alyson Richman americana, vive a Long Island, New York. Ha pubblicato quattro romanzi, tradotti in quindici paesi, molto apprezzati dal pubblico e dalla critica. A fare di lei un’autrice bestseller è stato “Un giorno solo, tutta la vita”, un vero successo del passaparola. Il suo prossimo libro sarà ambientato ai tempi della Resistenza in Italia, paese cui è particolarmente legata.
Titolo: La musica segreta dei ricordi
Autore: Alyson Richman
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Edito da: Piemme
Prezzo: 17,50 €
Genere: Narrativa
Pagine: 401 p.
Voto:
Trama: Certi ricordi sono palpabili, come gli oggetti in cui restano impressi. Per Salomé la felicità ha il colore delle arance. Quelle che raccoglieva a diciassette anni nel giardino del collegio, e in cui Octavio, per conquistarla, le nascondeva versi d’amore. Il dolore invece ha il suono di un grammofono, sepolto da tempo in fondo a uno scatolone. Salomé ha dovuto smettere di ascoltarlo nel tentativo di cancellare dalla mente un’immagine: quella degli aguzzini di Pinochet e delle torture che le hanno inflitto sulle arie di Mozart. Da allora, ha chiuso dentro di sé anche la verità, credendo di proteggere i figli, illudendosi di rimuovere il rancore che nutre verso l’idealismo di suo marito Octavio, pagato tanto caro sulla propria pelle. Ma quel dolore segreto ha finito solo per allontanarla da coloro che più amava. Perché un cuore senza voce è come una casa sprangata, in cui non entra più luce. Solo a uno sconosciuto Salomé accetterà di raccontare la sua storia. Uno straniero incontrato all’altro capo del mondo, in Svezia, dove lei ha ottenuto asilo politico. Un uomo che, mosso dal proprio senso di colpa, si è ripromesso di salvare chi si porta dentro le ferite di guerre e persecuzioni. Un medico capace di condurre per mano i suoi pazienti attraverso i ricordi che segnano il volto ma ancor più l’anima. Grazie a lui, Salomé capirà che solo affrontando a voce alta il passato potrà tornare a vivere e ad amare. Un romanzo sui ricordi che ci definiscono, nel bene e nel male…
di Debora
L’uomo che era partito diciotto mesi prima era alto e forte, con le spalle larghe e due braccia simili agli spessi tronchi d’albero che spaccava fin da quando era ragazzino; ma quello che aveva fatto ritorno era un uomo fragile e smagrito, con le guance incavate e un piede distrutto.
Con questo libro non so davvero da dove iniziare perché le cose di cui parlare sarebbero davvero tante ed ho paura di tralasciare qualche dettaglio importante. Ma ci provo.
Dalla trama, e dalle prime pagine del libro si colgono soprattutto le tematiche dell’amore e della famiglia.
Bellissimo l’amore che nasce tra Salomè ed Octavio. Un’amore dolce, ma anche contrastato, un po’ alla Romeo e Giulietta, perché Salomè viene da una famiglia più altolocata rispetto a quella di Octavio. Octavio inizialmente non si interessa di quello che il padre di Salomè pensa. Riescono alla fine a coronare il loro sogno d’amore senza troppi problemi, se non forse i sensi di colpa di Octavio che teme di non poter badare alla sua famiglia, di non offrire loro abbastanza ricchezza. Ma forse non è di questo che si deve preoccupare; dovrebbe esserci per la sua famiglia, con la sua vicinanza fisica e morale e non preoccuparsi troppo del lavoro.
L’amore tra i due nasce anche grazie alle poesie di Pablo Neruda, figura di grande rilievo nel loro paese, una grande figura della letteratura latino-americana ma anche un personaggio attivo sul piano politico; il poeta ha infatti aderito al comunismo e ha dato il suo sostegno al socialista Salvador Allende.
Ebbene l’autrice nel libro riuscirà a raccontare e a descrivere entrambe queste figure così importanti per la storia e la società del Cile.
Io sono sempre stata affascinata da questi luoghi e da questi argomenti e quindi mi sono immersa completamente in questa storia ricca di valori, ideali che vengono perseguiti fino in fondo. Si sente come le persone a quell’epoca nutrissero grosse speranze e come portassero avanti le loro credenze, rischiando anche la vita. Octavio rimarrà colpito quando Neruda si presenterà alla sua porta per chiedere di aiutare Allende. Octavio porta avanti questa missione fino alla fine, perdendo di vista forse le cose davvero importanti. E’ meglio la Patria o l’ Amore? Salomè non capisce e la Richman è bravissima nel descriverci l’amore che declina sempre più.
L’autrice parlerà anche di Pinochet e della sua dittatura militare che portò a molte uccisioni, sequestri e torture. Nel libro si ripercorre, attraverso la storia di Salomè, che viene sequestrata anche se vittima innocente, il dolore di tutte le vittime di questo buio periodo storico. In un modo o nell’altro eri obbligato a seguire le idee della massa.
…la perdita dei propri cari, la sindrome del superstite, la rabbia per essere stati abbandonati dalla patria.
Oltre alla storia di Salomè e Octavio però c’è un’altra storia, quella di Samuel e di Kaija. Anche qui l’autrice riuscirà a scavare nell’animo umano, con grande abilità, raccontandoci la storia di Kaija rimasta sola al mondo, perché i genitori hanno avuto il coraggio di mandarla lontano dalla povertà. Kaija dovrà fare un lungo percorso interiore, e, forse, diventare madre la aiuterà a capire chi è e da dove viene.
In tutto il libro ho colto poi, forse sbagliando, una grande importanza data alla casa. L’autrice si sofferma a descrivere i loghi in cui vivono le persone, dando molta importanza ad ogni dettaglio. Perché la casa è parte della nostra identità e quando ce la tolgono o siamo costretti ad andarcene, perdiamo un pezzetto di noi stessi.