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La NASA traccia il percorso del meteorite di Chelyabinsk

Creato il 30 agosto 2013 da Sabrinamasiero

Poco dopo l’alba del 15 febbraio 2013 una meteora o bolide, con un diametro di 18 metri e un peso di 11 mila tonnellate, sibillando penetrava all’interno dell’atmosfera terrestre a 18,6 Km/h e incendiandosi con l’attrito dell’aria. Esplose a circa 23 chilometri sopra Chelyabinsk, rilasciando più di 30 volte l’energia emessa dall’esplosione della bomba che distrusse Hiroshima. Che cosa è davvero successo sopra i cieli russi? Che oggetti era?

Alcuni dei frammenti del bolide di Chelyabinsk hanno raggiunto il suolo. Ma l’esplosione ha anche depositato centinaia di tonnellate di polveri nella stratosfera, permettendo al satellite Suomi National Polar-orbiting Patnership della NASA-NOAA di effettuare delle misure senza precedenti di come il materiale abbia formato una sottile fascia ma coesa e persistente nella stratosfera.

asteroide-Urali
Un frammento dell’asteroide dopo essere penetrato nell’atmosfera, nei cieli russi, lascia una scia lunga parecchie centinaia di chilometri. Crediti: photos-cyberborean.org .

“Volevamo sapere se il nostro satellite fosse in grado di rilevare la polvere della meteora” ha affermato Gorkavyi del Goddard Space Flight Center della NASA a Greebelt, Maryland, che guida lo studio,  lavoro che è stato accettato per la pubblicazione nel Geophysical Research Letters. “In effetti abbiamo visto la formazione di una nuova fascia di polvere nella stratosfera della Terra e ottenuto la prima osservazione spaziale da terra dell’evoluzione a lungo termine di un pennacchio di un bolide”.

Gorkavyi e colleghi hanno combinato una serie di misure satellitari con i modelli atmosferici per simulare come il pennacchio dall’esplosione del bolide si sia successivamente evoluto man mano che la corrente a getto atmosferica lo trasportava in giro nell’emisfero settentrionale.

Circa tre ore e mezza più tardi dall’esplosione iniziale, lo strumento Ozone Mapping Profiling Suite del Limb Profiler su Suomi rilevava il pennacchio alto nell’atmosfera ad una altitudine di circa quaranta chilometri, che si muoveva velocemente in direzione est a circa 300 chilometri all’ora.

Il giorno dopo l’esplosione, il satellite rilevava il pennacchio mentre si spostava verso est nel getto atmosferico raggiungendo le Isole Aleutine. Particelle più grandi e più pesanti hanno iniziato a perdere quota e velocità, mentre le loro controparti più leggere e più piccole rimanevano in alto e mantenevano la loro velocità, in linea con le variazioni di velocità alle varie altitudini.

Entro il 19 febbraio, quattro giorni dopo l’esplosione, la parte più veloce e più alta del pennacchio aveva creato una striscia e serpeggiava in tutto l’emisfero settentrionale oltre che sopra Chelyabinsk. Ma l’evoluzione del pennacchio ha continuato. Almeno tre mesi più tardi una fascia rilevabile di materiale legata all’esplosione del bolide permaneva in tutto il pianeta.

Le simulazioni del modelli realizzato dai ricercatori, basato sulle osservazioni iniziali di Suomi NPP e sulla conoscenza della circolazione della stratosfera terrestre, hanno confermato l’evoluzione osservata del pennacchio, mostrando un accordo nella posizione e nella struttura verticale.

“Trent’anni fa avremo potuto solo affermare che il pennacchio era stato incorporato nella corrente a getto stratosferica” ha affermato Paul Newman, Chief Scientist dell’Atmospheric Science Lab del Goddard. “Oggi i nostri modelli ci permettono di tracciare precisamente la polvere dal bolide e di capire la sua evoluzione e il suo moviomento intorno al globo”.

EUMETSAT_asteroide sugli Urali
L’asteroide mentre penetra nell’atmosfera.  Il video di Meteosat-9 sul sito di EUMETSAT – http://www.eumetsat.int/Home/index.htm dove si osserva l’asteroide penetrare nell’atmosfera terrestre. Crediti EUMETSAT/Meteosat-9.

Le implicazioni dello studio sono ancora da vedere. Ogni giorno, decine di tonnellate di materiale proveniente dallo spazio incontra la Terra e viene sospeso alto nell’atmosfera. Anche con l’aggiunta dei detriti dell’evento di Chelyabinsk, l’ambiente in quelle zone rimane relativamente pulito. Le particelle sono piccole e sparse, in contrasto con lo strato stratosferico appena sotto dove si raccoglie l’aerosol naturale e abbondante che proviene dai vulcani e dal altri sorgenti.

Eppure, con la tecnologia satellitare ora in grado di misure più precise delle particelle dell’atmosfera, gli scienziati sono in grado di intraprendere nuovi studi di fisica atmosferica ad alta quota. Quanto comuni sono gli eventi precedenti di bolidi che non sono stati osservati? Come potrebbero questi eventi influenzare i detriti delle nubi della mesosfera e della stratosfera?

I ricercatori già erano a conoscenza che i detriti di un bolide esploso rimanevano nell’alta atmosfera, perchè nel 2004 alcuni scienziati a terra, in Antartide, avevano fatto delle osservazioni di un pennacchio di un bolide di mille tonnellate.

“Ma ora, nell’era spaziale, con tutta questa tecnologia, possiamo raggiungere un livello davvero diverso nella conoscenza dell’iniezione e dell’evoluzione della polvere meteoritica in atmosfera” ha affermato Gorkavyi. “Certo, il bolide di Chelyabinsk è molto più piccolo di quello del killer dei dinosauri, e questo è un bene. Abbiamo un’opportunità unica di studiare in modo sicuro un tipo di evento davvero molto pericoloso”.

Fonte: Science@NASA- NASA Tracks Russian Meteor Plume – http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2013/15aug_russianmeteorplume/ .

Altre informazioni:

Una pioggia di meteoriti negli Urali, Russia: http://tuttidentro.wordpress.com/2013/02/16/una-pioggia-di-meteoriti-negli-urali-russa/

Qualche dettaglio sull’asteroide frammentatosi in Russia – http://tuttidentro.wordpress.com/2013/02/16/qualche-dettaglio-sullasteroide-frammentatosi-in-russia/

Le ultime stime dell’asteroide caduto in Russia- http://tuttidentro.wordpress.com/2013/02/22/le-ultime-stime-dellasteroide-caduto-in-russia/

Sabrina


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