I ministeri degli Esteri della Nato hanno invitato il Montenegro a entrare nella Nato, diventando il 29mo membro dell’Alleanza atlantica. Lo ha annunciato il segretario generale, Jens Stoltenberg, che ha parlato di “decisione storica”.
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg (AGI)
La Nato invita il Montenegro ad entrare nell’Alleanza e scatena l’ira di Mosca. La Russia ha più volte espresso la sua contrarietà all’ingresso di Podgorica nella Nato, sostenendo che minerebbe la stabilità dei Balcani occidentali. “La continua espansione della Nato causerà nuove misure di rappresaglia da parte della Russia” ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Mosca ha sempre detto che l’espansione della Nato e delle sue strutture militari a est non può essere lasciata senza risposta da parte russa, a garanzia della sicurezza”, ha spiegato il portavoce. Le misure ufficiali di rappresaglia saranno presentate dal presidente Vladimir Putin, dal ministero degli Esteri o dal ministero della Difesa, ha aggiunto Peskov.
Il processo per l’ingresso durerà tra i 12 e i 18 mesi se segnerà il primo allargamento della Nato dal 2009, quando entrarono Albania e Croazia. Anche Bosnia, Macedonia, Georgia e Ucraina hanno espresso l’interesse per l’adesione alla Nato, ma le due repubbliche ex sovietiche sono state di recente coinvolte in guerre con la Russia e difficilmente potranno andare oltre una Partnership con l’Alleanza.
La decisione della Nato di allargare l’alleanza al Montenegro non deve essere considerata “una decisione contro qualcuno” ha sottolineato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, dopo la riunione dei 28 ministri degli Esteri atlantici, riferendosi alle cririche della Russia riguardo all’ingresso del piccolo Paese balcanico a maggioranza ortodossa nell’Alleanza. L’obiettivo, ha precisato il titolare della Farnesina, è “rafforzare la sicurezza sia nella zona dei Balcani che in quella dell’Adriatico: quindi – ha aggiunto – interessa direttamente il nostro Paese”. L’allargamento della Nato, che prosegue con l’invito al Montenegro a entrare nell’Alleanza, non è diretto contro la Russia ha invece assicurato il segretario di Stato Usa, John Kerry, parlando al termine della riunione ministeriale dell’Alleanza, a Bruxelles. Il capo della diplomazia Usa ha sottolineato che “la Nato è un’alleanza difensiva che esiste da 70 anni” e “non costituisce una minaccia per nessuno….non è un’organizzazione offensiva e non è focalizzata sulla Russia, né su nessun altro”.
Un chiarimento potrebbe arrivare nella preannunciata riunione del Consiglio Nato-Russia, a cui, ha anticipato il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, Mosca sarà presente. Lavrov ha anche aperto alla Turchia, annunciando che incontrerà il suo collega Mevltu Cavusoglu, a Belgrado a margine della ministeriale Osce in programma domani e venerdì. Ma allo stesso tempo ha accusato Ankara di voler “distruggere il processo avviato a Vienna” per mettere fine alla crisi siriana, con l’incidente del Sukhoi russo abbattuto al confine con la Siria.
Dal ministero della Difesa russa è arrivata poi un’altra bordata a Recep Tayyp Erdogan: il viceministro della Difesa Anatoli Antonov ha accusato il presidente turco e la sua famiglia di acquistare il petrolio rubato dall’Isis in Iraq e in Siria, con il coinvolgimento di Erdogan e della famiglia. La Turchia “è il primo consumatore del petrolio venduto dall’Isis, ha aggiunto Antonov, spingendosi fino a dire di essere a conoscenza di tre rotte attraverso le quali l’Isis invia petrolio ad Ankara. (AGI)