La Nato sosterrà un’Ucraina sovrana

Creato il 15 novembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dalle parole del nuovo segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, traspare chiaramente il pieno sostegno all’Ucraina. La Nato ha infatti confermato le prove dell’invasione militare russa perpetrata dall’esercito di Vladimir Putin. Stoltenberg, ex primo ministro norvegese, è stato di recente intervistato dal “Corriere della Sera”, e proprio in quest’occasione ha sottolineato l’appoggio della Nato ad un’Ucraina sovrana. Il segretario generale della Nato ha così commentato: “L’Ucraina non è membro della nostra alleanza, e noi siamo convinti che questo conflitto non possa avere una soluzione militare”. Quest’affermazione implica la necessità, da parte della Russia di Putin, di rispettare il confine ucraino. Sempre Stoltenberg ha in seguito aggiunto: “L’esercito russo si ritiri subito dall’Ucraina Orientale e non appoggi i separatisti”. La Nato ha inoltre spiegato che proprio le attuali tensioni in Ucraina impedirebbero lo sviluppo di un concreto processo di pace: tale processo potrebbe, invece, essere favorito da una soluzione politica. La Nato, dunque, metterà a disposizione di Kiev cinque canali di finanziamento, e il tutto dovrà garantire la piena integrità e sovranità dell’Ucraina, secondo quanto sancito nell’Accordo di Minsk. Sul fronte delle ultime elezioni in territorio ucraino, Jens Stoltenberg risponde che esse stesse erano previste dal sopracitato Accordo di Minsk; mentre, per quanto concerne le elezioni indette dai separatisti di Donetsk, non vi era in queste ultime alcunché di legittimo, e pertanto risulta tuttora improprio definirle “elezioni”. Per di più, l’Accordo di Minsk prevedeva il rispetto del confine ucraino, violato, appunto, dall’invasione militare dell’esercito russo. L’Accordo di Minsk, noto anche con il nome di Accordo di Belaveža, è un trattato che ha sancito la fine dell’Unione Sovietica come soggetto internazionale; quindi, in luogo dell’URSS, ha istiuito la Comunità degli Stati Indipendenti. L’accordo fu firmato l’8 dicembre 1991 nella foresta di Belaveža, che corre lungo il confine tra Bielorussia e Polonia, all’interno di una gosdacia, tipica abitazione russa di campagna.

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