La Natura Secondo Bernd Zimmer: Meravigliose Esplosioni di Colore

Uno degli artisti tedeschi contemporanei più noti in Italia è Bernd Zimmer, in questi giorni protagonista di una personale presso la Galleria di Arte Contemporanea Interno 18 di Cremona gestita da Luca Cigola e Francesca Rizzardi con la Direzione Artistica di Enzo Cannaviello. Ancora fino a fine novembre saranno esposte 11 magnifiche tele realizzate fra il 2008 e il 2012 per rappresentare la Vita e l’Esistenza mantenendo come fermo punto di partenza la Natura (così come era stato per esempio nel 2010 nell’esposizione presso la Galerie Wolfgang Gmyrek di Düsseldorf, il titolo della mostra di allora era appunto Zweite Natur – Seconda Natura). Bernd Zimmer ha un legame molto particolare con l’Italia dove ha soggiornato in diverse e ripetute occasioni; nel 2011 è stato uno dei protagonisti della rassegna BerlinOttanta, presso il Museo Marca di Catanzaro quando lui ed altri suoi celebri colleghi avevano “raccontato” il delicatissimo periodo vissuto dalla città di Berlino dai primi anni ottanta fino alla caduta del muro. Zimmer è protagonista del mondo dell’arte contemporanea sin dagli anni settanta ed è stato uno dei fondatori del gruppo berlinese Neue Wilde (Nuovi Selvaggi).

La sua biografia è ricca di riconoscimenti ed esposizioni ma ciò che emerge chiaramente è l’inguaribile passione per i viaggi che a partire dal 1969 realizza sistematicamente in diverse parti del mondo: Spagna, Marocco, Malaysia, Laos, Thailandia, Messico sono solo i primi grandi tragitti che compie per poi continuare negli anni dando seguito a un frequente ed impellente bisogno di rigenerazione; lo stesso Zimmer in una intervista realizzata con il critico d’arte Walter Grasskamp e pubblicata a Monaco nel 2008 con il titolo Gespräche mit Bernd Zimmer (Conversazioni con Bernd Zimmer) spiega come il rimanere bloccato per troppo tempo nello stesso luogo, nel suo Atelier, lo porti a imbattersi in un “vortice d’Arte” e proprio in quel momento, per rinvigorire le proprie percezioni, è proprio necessario partire; il trovarsi in nuovi contesti senza ruoli da assumere, senza responsabilità se non per se stesso, gli consente di vivere il viaggio come formazione, ampliamento di orizzonti e conoscenza. Del resto anche la scelta di diventare pittore era maturata con un viaggio: in Messico aveva ammirato i Murales di Diego Rivera e se per un certo periodo, ancora sulla scia della beat generation, aveva manifestato il desiderio di diventare scrittore per raccontare dei suoi spostamenti, l’incontro con le opere di Rivera fu decisivo e rappresentò il punto di svolta; rientrò in Europa più che mai determinato a diventare un pittore iniziando da autodidatta il suo fortunato percorso artistico.

Ciò che aveva colpito Zimmer in Messico era soprattutto la capacità di Rivera di raggiungere con i suoi lavori tutte le persone, i meno eruditi, persino gli analfabeti; come lo stesso Zimmer spiega: «I Muralisti Messicani volevano dipingere quadri con contenuto, volevano dipingere quadri che l’osservatore potesse comprendere». E sebbene le opere di Zimmer siano molto diverse nei contenuti, rimane una costante: come ci viene anticipato presso Interno 18, per ammirarle ci si può accostare anche senza alcuna formazione; è una tale naturale esplosione di colore da indurre meraviglia e stupore anche nel visitatore meno attento o esperto. Dunque una magnifica occasione quella offerta dalla galleria di Cremona per ammirare (ancora per pochi giorni, fino al 30 novembre) uno degli artisti contemporanei più affermati.

Per maggiori informazioni visitate il sito www.galleriainterno18.it