Magazine Pari Opportunità

La negazione della donna

Da Federicobollettin
Ricevo e pubblico
...un passo utile a me e ad altri per capire alcuni fatti e comportamenti gravi che stanno accadendo intorno a noi e che ci sembra di non capire e non saper attribuire a persone (mariti, compagni, amici, personaggi pubblici...)che pensavamo di conoscere o eventi che pensavamo di poter controllare.
La donna mutilata dall’uomo (continuazione di La Vita: Grande Architetto)
Certi accanimenti ideologici che diventano culturali e contagiosi e che prevedono l’esclusione della donna dalla vita pubblica, religiosa passando attraverso pratiche come l’obbligo del burka (nascondere il corpo) del mutismo (non usare la parola) la pratica dell’infibulazione(limitare l’uso della sessualità) o l’asportazione del clitoride (impedire il piacere), sono il SINTOMO di un accanimento psicotico contro la potenza che la donna naturalmente possiede, senza esercitare azione come accade invece per l’uomo.
Così per secoli la donna è stata rinchiusa in aree di CONFINE , grotte, gabbie, capanne, monasteri,obbligata a custodire la verginità, costretta a parlare solo se interrogata, condannata all’ignoranza e tenuta lontana dall’istruzione, cioè dalla possibilità di leggere e scrivere.
Tenuta lontana dai banchetti e dalle feste, dove casomai poteva svolgere solo il ruolo di serva. Perché nei banchetti la consuetudine di consumare bevande alcoliche era una prerogativa maschile e aveva come significato quello di rafforzare un coraggio e un vigore di cui l’uomo non è sempre fornito naturalmente e che spesso deve sostenere con metodi artificiali (alcool, tabacco, sostanze euforizzanti...)
Il sacerdozio poi, acquisendo potere anche temporale nel tempo, sancisce il progressivo ed esclusivo CONTROLLO maschile sul mondo divino.
Di conseguenza la donna- dalla gestione del divino - ne è allontanata e per sempre. Le funzioni sacerdotali sono negate alla donna, che spesso viene tenuta lontana anche dai luoghi sacri, dalle funzioni, dalla orazione.
Il sacerdozio basa il suo potere sull’uso della parola e sulla possibilità di dominare con la volontà, attraverso l’astinenza e la continenza, la propria sessualità.
Il sacerdozio cerca anche di trovare un pretesto per tenere lontano da sé e dal luogo sacro la donna: in lei c’è qualcosa che la pone in diretto contatto con il trascendente e che è potente quanto e più della parola. Sottraendo tale privilegi al maschio, che di tali espressioni di potenza non si vuole privare.
Levi Strauss nota che poiché la donna è aperta in basso, deve essere blindata in alto. E l'uomo si autorizza ad intervenire perchè questo accada sempre di più, opponendo una debole, ma indiscutibile ragione.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog