Every branch big with it,
Bent every twig with it;
Every fork like a white web-foot;
Every street and pavement mute.
Thomas Hardy – Snow in the Suburbs
E’ caduta di nuovo, nella notte. Non molta, giusto due dita. Come una spolverata di zucchero a velo su un dolce di altri tempi. Un velo caduto sulle cose là fuori a renderle magiche ed immacolate. Quanto bastava per sorprendermi, ancora assonnata, mentre scostavo le tende per lasciare entrare la luce del mattino. Come ogni altra città, all’indomani di una nevicata, Londra appare più bella. Ma SE4 imbiancata acquista un tono romantico particolare, da dagherrotipo.
Questo posto finisce sempre per colpire irrazionalmente l’immaginario emotivo che è dentro di me. Sarà per i profili vittoriani delle case, sui cui tetti pesa un cielo lattiginoso e compatto, per i mews abbandonati che attraversano il quartiere come fenditure di ciottoli divelti, oppure per quei vecchi giardini dai rami nudi e dalle siepi intricate, dove gli alberi da frutto restano ancora sospesi come grucce nel sonno dell’inverno e i pettirossi rompono il silenzio modulando un canto dolce e lontano…