Oggi sui tetti splende un leggero strato di neve.
Quanti ricordi!
La prima neve ed il primo freddo sottozero li ho incontrati a Milano nel 1977, arrivata al Nord Italia dalla Toscana.
Erano nevicate incredibili, ma la città non si fermava.
I milanesi erano capaci di uscire a piedi nelle strade ancora impraticabili, per andare al lavoro con l'aiuto dei mezzi pubblici o della metropolitana. Ed il giorno dopo, come accade oggi, quasi sempre splendeva il sole.
Giorni di Neve
Ci sono stati anni in cui ho vissuto più tempo in montagna che in città.
Estate ed inverno, una autostrada ci ha portato da Torino, dove abitavo, alle montagne della Valsusa, comodamente.
Per me, nata a meno di cento metri dalla spiaggia della Versilia, la scoperta della neve e della montagna è arrivata tardi. In un certo senso, è stato necessario avere una casa dove abitare per scoprire il mondo innevato, con tutti i pregi ed a volte anche i disagi della neve.
Passeggiare nella neve ...come farina
Questo stare sotto la neve e sopra la neve, sembrava non dovesse finire mai.
Invece la vita, quel Fato a cui si inchinano anche gli Dei, ha disposto diversamente.
Nel mese di novembre i ricordi della neve di antan sono ritornati con forza per una coincidenza particolare.
Galarzo, un acquarellista spagnolo che tiene un blog, ha deciso di dipingere un paesaggio innevato ogni giorno.
La foto a colori registra solo il bianco e il nero, quando tutto è innevato
Certamente un ottimo metodo per assimilare un soggetto, fino a scoprire tutti i segreti.
La cosa straordinaria ai miei occhi, è la coincidenza di questi paesaggi nevosi, con i miei personali ricordi.
Quindi mi emoziona in modo particolare rivedere negli acquarelli di Galarzo, l'essenza dei boschi innevati, la solitudine dei sentieri lontani dalle piste da sci, dove abbiamo visto correre daini, cervi e perfino stambecchi.
Con quanta grinta mi sono avventurata nella neve alta, armata di robusti doposci, per respirare a fondo, per rinascere.
Una casa di montagna...non ancora turistica
E la neve ha fatto per i miei polmoni e per il mio sistema immunitario grandi cose.
Ho fatto in tempo a vedere le stelle tra i rami dei larici, come ghirlande su fantastici alberi di Natale.
Mi sono rimaste immagini che hanno la suggestione di un tempo che non ritornerà.
A volte Danilo nel silenzio, nella solitudine di questi luoghi, tirava fuori dalla giacca, la sua armonica a bocca per dare suono alla nostra gioia.
Tra tante orme....anche le mie
Non importava se le note non erano speciali...era una festa scoprire che stavo tornando a vivere, a respirare bene, a poter fare lunghe passeggiate, ad avere di nuovo i miei capelli.
Ringrazio Galarzo di aver regalato ogni giorno, nel mese di novembre, antiche emozioni.
L'arte è davvero dono e grazia per tutti, per chi la fa e per chi ha il privilegio di ammirarla.