La normale di Paris - (Quinze jours merveilleux-Le troisième)

L'Alliance Francaise (la cedille sotto la c non c'è nella mia tastiera, ma lo so che ci va...) dicevo: l'Alliance Francaise è una specie di college qui a Parigi, dove i ragazzi che frequentano i corsi fanno un sacco di amicizie. E' un tipico luogo da cucco: tutti stranieri, tutti fuori casa, tutti solo per un breve periodo. Per me, ovvio, è un po' diverso. Alla fine della lezione me ne vado velocemente per la mia strada e li lascio tutti lì, nei loro capannelli. Parigi mi aspetta, nel pomeriggio. Oggi mi aspettava il Beaubourg, ma gli ho dato buca. Invece ho fatto un salto da Uniqlo, che è una specie di H&M giapponese, ma più bello e con tessuti più tecnici.  E poi vari chilometri fra le vie intorno all'Opera. C'è un'intensità di persone che non vedo neanche a Roma e figuriamoci a Milano. Sempre. Ovunque. Sul metro, per le strade, nei bistrot. Non solo turisti, ma anche parigini. E' impressionante constatarlo, soprattutto se si pensa che, arrivando fino a qui in auto, abbiamo attraversato campagne e poi ancora campagne, tutte perlopiù deserte.  
Ieri sera passeggiata in rue Oberkampf, nell'alto Marais, inerpicandosi su verso Belleville.
Anche questa affollata, soprattutto di giovani, anche se era lunedì.  Sì certo, è una grande città. Ma sono sempre tutti in giro, non lavora nessuno? Boh.