Ah la nostalgia! Quel sentimento che ti riporta ai tempi andati, a esperienze passate, a persone non dimenticate! Ma non fatevi ingannare da questo incipit simil-lirico, perché ci troviamo, ancora una volta, dalle parti di quella che io chiamo scienza pacioccona.
Dunque, la nostalgia fa bene all’anima, come sembrerebbe dimostrare una gran mole di letteratura psicologica: aiuterebbe a combattere la solitudine e a fronteggiare lo sconforto e i pensieri sulla morte. Niente di meno. Non contenti, degli Scienziati guidati da Xinyue Zhou hanno voluto verificare se la nostalgia possa scaldare oltre al cuore anche il corpo. Hanno così realizzato alcuni studi che andiamo qui a illustrare.
Studio #1: chiesero a 19 persone di tenere per 30 giorni consecutivi un diario dei loro pensieri nostalgici. Peccato non avere la possibilità di leggerli, chissà che palle come sono interessanti. Emerse che indulgevano in tali pensieri soprattutto nei giorni più freddi. E già questo ci fa saltare sulla sedia. Ma gli Scienziati non riposano sugli allori.
Studio #2: arruolarono 90 studenti in Cina, che per ovvi motivi non poterono sottrarsi, e li suddivisero in tre stanze a temperature differenti: fredda 20°, confortevole 24°, molto calda 28°. A tutti venne chiesto di raccontare quanto si fossero sentiti nostalgici o per della musica o per degli amici. Ci crederete? Gli studenti nella stanza più fredda si mostrarono più nostalgici di quelli delle altre stanze. Forse avevano nostalgia di un bel tepore. Ma andiamo avanti.
Studio #3: questa volta i partecipanti erano olandesi e furono contattati nel web. Furono fatte ascoltare loro delle canzoni “note per provocare sentimenti nostalgici”. (quali? vanno bene per tutti? indipendentemente dall’età, le esperienze, ecc?) Ebbene, gli studenti che risposero di aver provato nostalgia ascoltando la musica proposta tendevano a riferire di essersi sentiti anche più caldi. Capito quali scenari potrebbero aprirsi dopo uno studio come questo in tempi di crisi economica ed energetica? Ma quale riscaldamento! Metti su il Valzer delle candele o Finché la barca va e i termosifoni possono restare spenti. C’è ancora dell’altro.
Studio #4: chiesero ad altri 64 studenti cinesi di pensare sia a un evento ordinario che a uno nostalgico del passato e poi li costrinsero a tenere una mano dentro un secchiello pieno di ghiaccio finché non ne potevano più. Accadde che i nostalgici mantennero la mano on the rocks più a lungo degli altri.
Infaticabili e incontentabili, questi Scienziati si propongono di verificare con altri studi di cui, state certi, vi daremo conto, se la nostalgia possa combattere altri tipi di disagio fisico. Aspettiamo con ansia.