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La nostra futura casa.

Da Chiarap_79
Sono ormai passati due anni da quando Nonno Roberto e Nonna Santina sono volati via. Uno dopo l'altro, nel giro di pochi mesi. Come se con quel giuramento di amore eterno avessero stretto anche un patto con la morte. Per sempre insieme. Così forse hanno deciso. Così è stato.
E loro tornano a trovarmi nei sogni. Prima l'uno, poi l'altro... Tornano a stringermi in teneri abbracci. A rimproverarmi quando sbaglio. Sempre con il sorriso.
Malinconia che mi assale. Nonna, Nonno... non sapete quanto mi mancate!
E di loro sono rimasti l'amore, i ricordi più felici della mia infanzia ed una casa.
La nostra futura casa.
In cucina... Le corse intorno al tavolo tondo. La radio accesa e nonno che giocava ad inseguirci e quando ci prendeva ci obbligava a chiedere "Pietà! Pietà!", perchè altrimenti di farci il solletico non smetteva più.I cappelletti preparati tutti insieme pochi giorni prima del Natale. I pranzi della domenica. Le cene di compleanno. I solitari a carte di Nonna. La Signora in giallo alla Tv. La macchina da cucire che disegnava per noi i vestiti di carnevale e quelli per l'estate. I piatti da lavare. Le piante sul balcone e quel profumo fresco di bucato.La camera da letto dei Nonni... Da piccolissimi il luogo delle ninne. Da grandi la stanza delle confidenze. Quando Nonna rimaneva bloccata a letto per il colpo della strega. Quando poi si sono ammalati e lì passavo le ore a raccontargli la mia vita. I miei sogni. I miei progetti. Nonna amica! Le parole crociate, la matita e la gomma sul comodino di Nonna. I romanzi di fantascienza su quelli di Nonno.Lo studio del Nonno...  La stanza delle invenzioni e delle scoperte.. perchè io una persona così geniale in vita mia non l'ho mai conosciuta! I suoi giochi, le sue creazioni. Trenini che partivano e che si fermavano. La casa delle Barbie a tre piani, con il terrazzo ed anche con l'ascensore elettronico! Martelli che picchiavano. Trapani che avvitavano. Saldatori che fondevano. Le sue dita curiose sulla tastiera di un pc. I giochi di noi bambine.La stanza di Zia Marina... Le coccole infinite quando uno di noi nipoti stava male. Il letto dei bimbi con l'influenza. Gli impacchi di cotone ed alcool per far scendere la febbre. I baci. Gli abbracci. Il thè profumato all'alloro. Le figurine Panini. La tv in camera accesa per tutto il giorno! Il salone... La stanza del mistero... e così un pò è rimasta. Perchè il salone era per accogliere gli ospiti che arrivavano a trovarli. Poi però quando gli ospiti arrivavano li facevano sempre accomodare in cucina.
E ci sono voluti esattamente due anni perchè il nostro cuore si preparasse ad entrare nuovamente nella loro casa. A liberarla di tutte quelle cose accumulate per una vita. Perchè tutto non si può conservare.
La casa nella quale a Novembre andremo ad abitare.
Abbiamo finalmente iniziato i lavori di ristrutturazione. C'è tanto lavoro da fare. Adeguare a norma gli impianti idrici, elettrici e meccanici. Ricavare un secondo bagno da una parte della cucina. Tinteggiare le pareti. Rifare la pavimentazione.
Domenica mattina siamo andati a verificare lo stato dei lavori. Sacchi di cemento ovunque. Nuove aperture nei muri. Qualcuno ci ha detto "E' irriconoscibile". Io invece penso che no, che è sempre la casa dei Nonni! E' sempre uguale a prima nella sostanza, diversa nella forma. Quella serenità e pace che traspira dalle pareti. Quella calda luce che filtra dalle finestre. Quel meraviglioso senso di benessere nel passeggiare per le stanze. Tutto questo mi fa pensare che niente è mutato. Che l'amore dei cari vive nonostante la morte. Che l'amore accumulato e donato per una vita non si disperde nel nulla. Continua ad essere rilasciato a poco a poco. Ed io in questa casa mi sento bene. Mi sento coccolata. Protetta. Mi sento amata!
Ed a parte il fatto che l'appartamento è meraviglioso, per me è ancor più meraviglioso sapere che la casa della nostra vita sarà la casa in cui i miei nonni hanno vissuto per una vita.
Solo di una cosa mi rammarico... che mi sarebbe tanto piaciuto fargli conoscere il piccolo Davide e sentire anche lui chiamarli "Nonni!".

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