6/3 – 6/2. Questo è il risultato della finale del singolare femminile del Roland Garros 2012. Risultato che, a leggerlo ex post, farebbe pensare ad una noiosa partita, dominata da Maria Sharapova; invece non è stato così: la finale del Roland Garros, malgrado l’impietoso punteggio, ha ulteriormente confermato il talento e la tenacia di Sara Errani.
Ma scopriamo chi è la giovane tennista bolognese dagli occhi di ghiaccio.
Sara Errani, 25 anni, 1,64 cm di altezza per 60 kg, professionista dal 2002, conquista il suo primo titolo WTA in singolare sulla terra rossa di Palermo, nel luglio 2008. Da quel momento si inizia a parlare di lei con un occhio di riguardo rispetto ad altre atlete italiane, venendo inserita nella squadra olimpica per i Giochi di Pechino e conquistando un posto stabile in Fed Cup.
Ma il vero exploit di Sara è nel 2012, anno in cui inizia la stagione sul cemento di Melbourne raggiungendo i suoi primi quarti di finale in singolare in uno Slam e la finale nel doppio, in coppia con Roberta Vinci. Nel prosieguo della stagione si impone in singolare ad Acapulco, Barcellona e Budapest, ma è in doppio che si aggiudica il maggior numero di successi: ben 5 tornei WTA, tra cui l’importantissima vittoria sui campi del Foro Italico, e il titolo al Roland Garros, entrando nella storia come prima coppia tutta italiana a vincere un torneo dello Slam.
ROLAND GARROS 2012 – L’italiana entra in tabellone come testa di serie numero 21 ed elimina giocatrici del calibro di Ana Ivanovic e Svetlana Kuznetsova, ex n°1 e 2 del ranking mondiale, fino ad approdare in semifinale contro l’australiana Samantha Stosur.
SEMIFINALE – i precedenti non erano a favore di Sara Errani: aveva già incontrato Samantha Stosur 5 volte, uscendone sempre sconfitta (l’ultima due settimane prima, a Roma). Sul Philippe Chatrier, vince la prima partita, ma perde rovinosamente la seconda col punteggio di 1/6. Nel corso del terzo e decisivo set, Sara, dopo essere riuscita a portare dalla sua parte tutto il pubblico parigino, tira fuori la sua grinta, che unita al suo intelligente tennis, fa sì che si aggiudichi un posto in finale, contro la russa Maria Sharapova, e la decima posizione nel ranking mondiale.
FINALE – per l’Italia è il terzo anno consecutivo di presenza nella finale del singolare femminile: dopo Francesca Schiavone nel 2010 e nel 2011, quest’anno è la venticinquenne romagnola a fare la sua comparizione sul Chatrier, il sabato della seconda settimana.
Nessun precedente tra le due giocatrici coetanee, ma, senza sorpresa, è Maria Sharapova a partire favorita. La siberiana, infatti, tornata all’apice del ranking mondiale grazie alla vittoria in semifinale conquistata a scapito della ceca Petra Kvitova, vanta all’attivo, tra gli altri successi, anche 7 finali in tornei dello Slam, di cui 3 vinte.
E il pronostico viene rispettato, la nostra Sara esce sconfitta in due set con un punteggio che lascia ben poco spazio a recriminazioni: Maria Sharapova, se al meglio delle sue potenzialità, è più forte.
Ma Sara, malgrado il punteggio, ha lottato su ogni punto, esprimendo un tennis superiore, a livello estetico, e molto più vario rispetto all’avversaria; ha cercato di limitare gli effetti letali delle accelerazioni di rovescio della russa, tenendola con entrambi i piedi fuori dal campo durante gli scambi. Scambi che peraltro sono costati all’italiana un maggior dispendio energetico a causa dei circa 30 cm di differenza di statura tra le due giocatrici.
Sara Errani, da lunedì nella top 10 WTA, ha, come ho scritto in precedenza, confermato ulteriormente il suo talento tennistico e la sua tenacia, nonché dimostrato di essere una delle giocatrici più temibili sulla terra rossa.