Non sono una tifosa di calcio. Per niente.
Potrebbero cancellare il campionato e neppure me ne accorgerei.
Però ogni due anni rispolvero la hooligan che c'è in me: europei o mondiali che siano, io ci sono.
Così ieri pomeriggio.
Ho preso in braccio Cigolino, ci siamo sistemati sul divano, e gli ho raccontato cos'è il calcio.
Ecco ciccio, ci siamo. Ascolta.
Ci sono 2 squadre da 11 giocatori (ah non sai 11 cos'è? vabbè con un po' di gente), i giocatori sono quelli lì in calzoncini e maglietta colorata, se hanno la maglietta dello stesso colore giocano insieme. Vedi: azzurro gioca con azzurro; rosso con rosso. Sono vestiti come te, quando fa caldo.
Corrono su quel prato grande - bello vero, guarda che grande - e devono portare la palla - sì sì, come quella arancio che hai tu- nella rete. Bisogna correre moltissimo e stare attenti che gli altri, quelli rossi, non ti portino via la palla. Ti arrabbi vero se ti portano via la palla? Quindi bisogna tenerla e via correreeeeeee velociiiiiiiii, verso la rete e metterla dentro.
Tutto qui. Non è difficile.
La gente è tutta contenta quando vede questo gioco, così contenta che diventa matta, un po' come quando tu sei stanco e butti tutto per terra e tiri la coda al gatto o certi di tirarmi via un'occhio con quelle ditina a pinzetta. Noi non diventiamo matti per il calcio, ma chissà, magari a te piacerà tantissimo e bisognerà fare attenzione che non perdi la ragione. O vai a scommettere. Vabbè questo è complicato da spiegare.
Prima di iniziare a giocare si ascoltano e si cantano tutti insieme delle canzoncine.Ognuno la sua: i rossi una canzone, gli azzurri un'altra. Noi conosciamo quella degli azzurri, per cui adesso, in piedi Cigolino, dai che si balla sull'inno nazionale.
La cosa è che i bambini sentono il ritmo e Fratelli d'Italia non è che sia proprio una hit dance. Per cui totale indifferenza di Cigolino. Anzi. Primi segni di fastidio. Io che indicavo la palla, la maglia, la rete e il prato, le bandierine colorate, la gente tutta intorno, le mani con i guanti grandissimi del portiere nella speranza di attirare un attimo la sua attenzione.
Niente. Più io prestavo attenzione alla partita più lui infilava le dita nella presa della corrente, gattonava a perdifiato nel corridoio in cerca di nuove avventure, entrava sparato in cucina ad insidiare le ciotole dei gatti (sì lo so, fa schifo), si buttava a terra simulando di voler tirare testate sul pavimento.
Con un occhio alla TV e uno a lui ho allora ho provato a dargli da mangiare: niente. Solo e unicamente pomodori, la passione totale del momento. Praticamente li spreme in bocca, facendosi la doccia di semi e lanciando le bucce a terra. Devastante. Ne ha mangiati 4 a fila, con risultati sul pavimento che neppure a un rave party. Da lì in poi è stata discesa libera. L'Italia in attacco e Cigolino in piena crisi da sonno. Io che cerco di guardare, lui che cerca di leccare il pavimento (per via del pomodoro). Mi arrendo e via a mettere il pigiamino. E' presto, ma i segnali sono inequivocabili: ha sonno. Si è addormentato all'istante, appena posata la testa sul cuscino.
Appena in tempo per vedere il goal dell'Italia (e un attimo dopo quello della spagna).
Lui, Cigolino, ha dormito 12 ore filate. Per i goal, le maglie, il prato grandissimo c'è ancora tempo.