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“La nostra vita”

Creato il 22 maggio 2010 da Cinemaleo

2010: La nostra vita di Daniele Luchetti

“La nostra vita”
 
“La nostra vita”

Il film (dal titolo alquanto ambizioso…) che ha avuto l’onere e l’onore di rappresentare i colori italiani a Cannes 2010.

Purtroppo… oserei dire. E non perché, come affermato da alcuni politici insipienti, la nostra società non ci fa una bella figura ma semplicemente perché è un brutto film. A Daniele Luchetti siamo debitori di realizzazioni spesso ottime, ma questa volta ha prodotto un qualcosa di cui non si capisce bene il senso: un affresco dell’Italia degradata di oggi? la crisi esistenziale di un individuo tutt’altro che gradevole? la celebrazione della famiglia e del sostegno che può dare nelle avversità? la condanna del consumismo e dei suoi valori? Nessuno di questi aspetti convince, risultando approssimativo e non ben motivato. Una sceneggiatura che appare superficiale e con poche cose da dire (viste le continue ripetizioni, le scene e i personaggi superflui di cui si poteva benissimo fare a meno). Si aggiunga la prestazione non soddisfacente del quasi intero cast: chi recita eccessivamente troppo sulle righe, chi appare svogliato o poco persuaso.

Stonato, in contraddizione con quanto mostrato, il finale.

Da sottolineare che Il Corriere della Sera il 20 Maggio scriveva: “Accoglienza tiepida, ieri sera, al termine dell’anteprima riservata alla stampa, per l’unico film italiano del concorso…”.

Negli anni 50-60 la cinematografia italiana (con ben altro spessore) ha spesso affrontato i temi illustrati in La nostra vita, con le stesse ambientazioni, le stesse caratterizzazioni: sarà vero che in mezzo secolo nulla da noi è cambiato?

p.s.

-Infastidisce nel film la presenza continua (ossessiva) dei primi piani di Elio Germano (a cui è da consigliare un forte dose di camomilla prima di affrontare un personaggio), eternamente dominante in ogni singola scena.

-Infastidisce nel film un accenno sospetto di larvato razzismo…

-Lode a Roul Bova che ha accettato un ruolo di secondo piano (inconsistente e ininfluente nella storia raccontata) con l’evidente scopo di liberarsi dal cliché di «bel tenebroso» del nostro cinema.

-Scorrendo le recensioni dei principali critici si ha la netta sensazione che a molti il film non sia piaciuto ma che ci si sia sforzati di trovare lati positivi per non condannarlo del tutto: difesa d’ufficio?

scheda

“La nostra vita”
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“La nostra vita”


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