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La nottata – Tonino Cervi

Creato il 23 settembre 2015 da Maxscorda @MaxScorda

23 settembre 2015 Lascia un commento

La nottata
Se gli anni 60 furono "favolosi", gli 80 "mitici" e i 70 non pervenuti, e’ perche’ evidentemente hanno lasciato in tutti un pessimo ricordo. Tanta bella musica, tanto bel cinema, e’ vero ma per il resto tra delinquenza, crisi economica, terrorismo, politica e demagogia, resta un capitolo da relegare ai peggiori incubi.
In qualche modo "La nottata" e’ uno di quei film e non sono stati pochi, che ben rappresentano il lerciume imperante del periodo. Storia di due acefale nullafacenti, cervello azzerato e facilita’ di costumi, leggasi baldracche che incontratesi per caso dopo aver rubato un anello prezioso, si mettono in combutta con un terzo individuo, un tassista avido e sul filo della delinquenza che portera’ le due in giro per la citta’ alla ricerca di una facile vendita el prezioso.
Naturalmente la metropoli sara’ degna di cotanti individui, tra delinquenti, club di travestiti e pederasti, ricchi viziosi e avanti cosi’..
Ora che sia chiaro, seppur bambino negli anni 70 c’ero e l’Italia non era questa.
Certo e’ che basta vedere i tanti film dell’epoca e documentarsi con libri e giornali, per notare una verosimiglianza con quanto avveniva. Le due donnette passavano allora per prototipo della donna liberata e in effetti l’idea che bastasse essere sceme e facili per liberarsi dal giogo del maschio, e’ un lascito che vediamo in tante mentecatte ancora oggi.
Cervi, regista modesto, anzi modestissimo, non fa nulla per uscire dallo stereotipo ma non c’e’ cattiva fede in lui, solo un mutuo da pagare e la volonta’ di cavalcare l’onda, con pregevoli colpi di genio come i ricchi ricchissimi col Mao di Warhol e tre Fontana nel bagno
Di Sara Sperati e Susanna Javicoli ci sta che entrambe, praticamente agli esordi, abbiano accettato un ruolo a quel tempo meno umiliante di come appare oggi, mentre Giancarlo Prete con quei film era a casa sua.
Diverso il discorso per il travestito Giorgio Albertazzi, talmente improbabile da essere credibile, un passo dietro al sublime Terence Stamp di "Priscilla", brutto pero’ di piu’.
Robaccia che ha senso esclusivamente come colorito documentario di costume.

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