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La Notte del Demonio

Da Omonero

notte_del_demonio_coverNight of the Demon (GB) aka CURSE of the Demon (USA)
USA/GB – 1957

cast: Dana Andrews – Peggy Cummins – Nial Mc Ginnis – Athene Seyler – Maurice Denham
regia: Jacques Tourneur
soggetto: tratto dal racconto “Fischia ed io verrò” (Casting the Runes) di Montague Rhodes James
sceneggiatura: Charles Bennett – Hal E. Chester
musica: Clifton Parker
durata: 83 min

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il professor Holden (dottore in psichiatria) arriva in Inghilterra dall’America per partecipare ad un congresso sulla parapsicologia, determinato a mettere alla gogna ogni teoria sul paranormale ed ogni credenza sulla magia e deciso a smascherare chiunque sfrutti l’ignoranza e la superstizione per procacciarsi guadagno e proseliti.
All’arrivo all’aeroporto però non troverà ad attenderlo il dr. Arlington, con cui doveva orchestrare la sua conferenza, ma altri due colleghi che lo informano della morte dell’uomo, avvenuta in circostanze misteriose. Venuto a conoscenza della ricerca portata avanti dall’amico sulla stregoneria ed il conseguente scontro con un certo Karswell , presunto capo di una setta occultistica, Holden comincia ad indagare per conto proprio e non tarda molto a fare la conoscenza del succitato negromante.
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Dopo una discussione abbastanza accesa in biblioteca, Karswell gli predice una morte violenta entro pochi giorni se non smetterà subito le ricerche.
Per niente intimorito e supportato dall’aiuto di Joanna, nipote di Arlington, Holden continua a scavare nei segreti della magia, grazie anche al diario d’appunti dello scienziato custodito dalla ragazza, scoprendo che la stessa premonizione di morte (tragicamente avveratasi) era già stata fatta da Karswell al povero Arlington.
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Strani presagi cominciano ad incrinare lo scetticismo dello psichiatra: ombre fuggevoli che sembrano seguirlo, il suo taccuino con le pagine strappate dopo la data del 28 (giorno in cui è stata profetizzata la sua morte), inspiegabili tempeste che cercano di travolgerlo ed una striscia di pergamena con caratteri runici che gli è stata passata a sua insaputa. Il bandolo della matassa e fonte di sua unica salvezza sembra essere un libro scomparso la cui unica copia rimasta è nelle mani di Karswell.
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Classico esempio di cinema horror di quegli anni, “La Notte del Demonio” è stato definito, non a torto, la migliore pellicola di genere di quel decennio, ma non di certo (a parer mio) il miglior prodotto di Tourneur.
Grazie allo “zoccolo duro” offerto dal racconto di Montague Rhodes James, già autore del mitico Giro di Vite (Turn of the Screw) ed avvalorato dalla sceneggiatura di uno scrittore del calibro di Charles Bennett, il film gioca la carta vincente della suggestione, basando il tutto sull’atmosfera, un’impalpabile inquietudine ed un magistrale gioco di ombre che solo il bianco e nero può offrire. Niente è palese e manifestato, ma solo intuibile e per questo più terrificante, anche se un diavolazzo gigantesco c’è, ma solo per una manciata di secondi ad inizio e fine film, e per un imposizione in postproduzione dei finanziatori (basta non farci caso e comunque non da fastidio).
La mano di Tourneur è un po’ stanca in questa sua quarta ed ultima incursione nell’horror (i precedenti furono “Il Bacio della Pantera” 1942 - “Ho camminato con uno Zombie” 1943 e “L’Uomo Leopardo” 1943), ma il risultato finale merita uno chapeau, visto anche che sia Val Lewton che la AIP non avevano certo offerto il meglio al regista, trasferendo le riprese nei mitici studios della inglese Pinewood allo scopo di risparmiare sulle spese di produzione.


Una pellicola da vedere comodamente in poltrona, fumando un sigaro e sorseggiando un cognac…perché di film così non se ne fanno più!

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buono

  E MEZZO


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