Maiorca, 1946. In un sanatorio per tubercolotici, un uomo solitario, un religioso, sta per morire. Oppresso dalla colpa, ritorna con la memoria al ricordo della macabra danza di morte nella quale, dieci anni prima, per viltà si è lasciato trascinare da un sinistro personaggio, il conte Rossi. In un tragico percorso a ritroso nel tempo, padre Julián Alcover rievoca i giorni della guerra civile spagnola, quando - in seguito al colpo di Stato militare del '36 - Maiorca è rimasta in mano ai nazionalisti. Apparentemente l'isola è sotto controllo, ma dopo poche settimane lo sbarco dei repubblicani scatena la tragedia. A giorni di scontri e rappresaglie, segue l'arrivo a Palma di un comandante fascista italiano, carismatico e violento, con l'incarico di espellere i rossi invasori. Appoggiato da alcuni aristocratici locali, Aldo Corsini - questo il suo nome - recluta un piccolo esercito di giovani sanguinari, dediti a reprimere il "pericolo rosso"... Rappresentazione dell'ascesa e del declino di un uomo giunto a stringere nel proprio pugno un'isola intera, "La notte del Diavolo" è innanzitutto un romanzo di guerra, un resoconto spietato di quella collaborazione tra fascismi europei che condusse i miliziani italiani a Maiorca all'alba dell'Alzamiento franchista. Al tempo stesso, però, spinge lo sguardo del lettore oltre la nuda realtà storica del conflitto tra le opposte fazioni, per raccontare la guerra ingaggiata dalle coscienze individuali costrette al contatto con l'orrore.
La Recensione
La guerra, a ben vedere, è una passeggiata nel Giardino del Male.
Estate 1936. In seguito all'uccisione del deputato cattolico Calvo Sotelo, un gruppo di nazionalisti e conservatori insorgono contro il governo del Fronte Popolare di Spagna: è l'Alzamiento, il colpo di stato che inaugura la guerra civile spagnola. A Maiorca prende il controllo la Falange, ma lo sbarco dei Repubblicani e le vicendevoli rappresaglie che ne seguono dividono politicamente l'isola. Le autorità repubblicane, in particolare, scatenano una violenta repressione anticattolica che si riversa contro chiese e conventi, scuotendo il mondo privato del giovane sacerdote Julián Alcover.
L'accordo tra Francisco Franco e Mussolini determina l'arrivo a Palma del conte Aldo Corsini, demoniaco ufficiale fascista inviato a reclutare giovani maiorchini per trasformarli in perfetti falangisti e a respingere la minaccia comunista. Grazie all'appoggio della Chiesa e degli aristocratici dell'isola, Corsini ne diventa quasi il despota, circondato dai sanguinari Dragoni che lui stesso ha addestrato. Julián, in grado di parlare l'italiano, viene convocato dal priore e designato interprete ufficiale di Corsini. Capovolgendo il senso della frase, sul condottiero è proprio il caso di dire che il diavolo non è brutto come lo si dipinge: marziale e virile, pomposamente eloquente, feroce e superbo, Corsini è abilissimo nel sedurre le donne e nell'incantare gli uomini con la sua personalità, tanto da legare a sé Julián trascinandolo negli inferi della guerra dopo averlo strappato al suo eden di studio e preghiera. Nel sacerdote, che segue il generale non solo a parate e riunioni, ma anche a battaglie, razzie, esecuzioni, stupri, mantenendosi sempre in bilico tra semplice concilianza e vera e propria complicità, si alternano terrore, rispetto, ammirazione e colpa, che traduce in una fedeltà quasi incondizionata al generale, contraccambiata da una sorta di ruvido affetto in cui si mescolano scherno e consapevolezza della propria influenza.
Maiorca, intanto, soccombe sotto i colpi di rossi e neri: eliminata l'immediata minaccia comunista, i falangisti si dedicano a cercare – anche dove non esiste – quella probabile, sequestrando e giustiziando sommariamente chiunque possa essere sospettato di simpatie repubblicane.A narrare è la stessa penna di Julián, dieci anni dopo, in un sanatorio per tubercolotici: il sacerdote ripercorre le fasi di quell'anno maledetto, la notte del diavolo, in cui ha venduto l'anima a un affascinante ufficiale fascista. E' un lungo resoconto di guerra, dunque, della cui attinenza alla realtà non posso testimoniare perché è arduo reperire informazioni su Maiorca durante gli anni del franchismo. Se pure non fedelissimo, in ogni caso, è un rendiconto narrato in modo tanto dettagliato e credibile che potrebbe riportare plausibilmente avvenimenti e persone reali: gli effetti della guerra su vittime, carnefici e complici (si pensi non solo al popolo oppresso e al potere oppressore, ma anche a Chiesa e aristocrazia che appoggiano il golpe per non perdere i loro privilegi a causa dell'avanzata dei repubblicani, o al civile che incolpa il proprio vicino di idee repubblicane per semplici discordie) vengono resi con una minuzia psicologica ragguardevole, e realmente potente (non mi viene altro modo per descriverla) è la figura di Corsini, di cui vengono descritte luci e ombre. Se a tutto ciò si aggiunge che Dalmau scrive in modo impeccabile, tanto che ho avuto difficoltà a scegliere la frase con cui aprire questa recensione tra le tante selezionate, ne risulta che, resoconto di fatti reali o no, questo è un libro da leggere se si ama la letteratura di guerra.
Giudizio:+4stelle+
Articolo di Sakura87
Dettagli del libro
- Titolo: La notte del Diavolo
- Titolo originale: La noche del Diablo
- Autore: Miguel Dalmau
- Traduttore: Vittorio Bonacci
- Editore: Gremese
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Grandi romanzi
- ISBN-13: 97888884406972
- Pagine: 317
- Formato - Prezzo: 18,00 Euro