La notte delle cicale

Da Rudiexperience @rudiexperience

Song: Elisa – Eppure Sentire (un senso di te) ( link )

Senza una luce che governa la mia anima, parole pesanti odono i miei timpani. C’è un mondo là fuori che va avanti senza russare. Dorme beato, leggero, in pace coi suoi sogni. Grandi o piccoli che siano, c’è gente che li tira fuori dal cassetto, li osserva, sorride un attimo e, senza nasconderli nuovamente, li realizza. Fanno del mondo un posto migliore; migliore per loro, e probabilmente per gli altri. Un girotondo di piccole intenzioni precursori di tanta voglia di vivere. Voglia di conoscere, perlustrare, scoprire e viaggiare. Senza confini, sapendo che questa terra appartiene a tutti gli esseri viventi. Senza confini. E senza interessarci se lassù, nell’universo, ci sia qualche altra forma di vita. Non importa il perché di nulla, cerchiamo negli altri ciò che vogliamo vedere, e ci sta bene così.

A volte commettiamo sbagli, a volte quegli stessi ci portano a perdere persone, ma poi ne arrivano altre, ne arrivano sempre altre nuove. E così iniziano nuovi viaggi, nuove mete. Ma le vecchie non si dimenticano, si mettono da parte, ma non si dimenticano, mai. Ricordi vivi circolano nella nostra mente riposando, in attesa di essere rivissuti lacerando il presente.

Lettere d’amore perdute son diventate cenere nel camino freddo invernale. Frasi insistenti si son perse nella notte delle cicale. Calde coperte ricoprono il mio corpo su questa montagna nuda e desolata. Un panorama mozzafiato si prostra ai miei piedi e mille e più luci accendono la notte di un giallo sabbioso. Il Vesuvio in lontananza, una valle è prossima a me. L’abbaiare di un cane, lo strepitio delle cicale, un finestrino appannato. Son solo in questa notte di luce soffusa. In mezzo al nulla che richiama i ricordi.

C’è la neve nei miei ricordi,

c’è sempre la neve,

e mi diventa bianco il cervello,

se non la smetto di ricordare.

RudiExperience


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