La notte di Natale, per abitudine oramai consolidata, vado a sentir messa in quella splendida Cattedrale romanica che è il Duomo di Fidenza. No, non è che sono diventato improvvisamente credente, anzi, rimango agnostico e continuo a ritenere che chi crede non ha capito niente, ma ha il vantaggio di credere di avere capito tutto, ed è un'illusione consolatoria che sarebbe delittuoso distruggere.
La notte di Natale, con i suoi riti gastronomici-religiosi, che t'impongono la sera della vigilia il "mangiar di magro" con la famiglia e la messa di mezzanotte, in realtà è da sempre notte magica, solstizio d'inverno da sempre celebrato con la nascita di esseri divini o soprannaturali: in Egitto si festeggiava la nascita del dio Horo e il padre, Osiride, si credeva fosse nato nello stesso periodo; nel Messico pre-colombiano nasceva il dio Quetzalcoath e l’azteco Huitzilopochtli; il dio Bacco in Grecia, nonché Ercole e Adone o Adonis; Zaratustra in Azerbaigian; Buddha, in Oriente; Krishna, in India; Scing-Shin in Cina; in Persia, si celebrava il dio guerriero Mithra...
Qui da noi, è la nascita di Gesù che, come ricorda il vescovo di Fidenza Carlo Mazza, "quanto più stupefacente giunge il Natale, tanto più immenso e quasi irraggiungibile è il suo mistero. Mistero di gloria e mistero di umiltà, mistero di potenza e mistero di inermità".
Lasciando perdere il sublime e l'astratto, banalmente io vado a sentir messa la notte di Natale perché mi affascina la coreografia, la gestualità, il detto e il cantato dove, regia perfetta, nulla è lasciato al caso.Buon natale.(cp) http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane