La visione di un angelo ? Le dimissioni di un Primo Ministro ? La stella cometa ? No. No. No. Ciò che ha reso memorabile quella notte di vigilia è stata la mia vicina B che porta al cassonetto un bonsai di Olmo. Vedo B con il vasetto in mano . Le chiedo di farmelo vedere, me lo porge per regalarmelo. La piantina , acquistata per poche lire per sostenere la ricerca contro l'aids ha un vaso minuscolo, non è mai stata concimata o potata, non ha praticamente più foglie, naturalmente è all'estermo delle sue forze. La prendo e la immergo subito in un catino con dell'acqua. Tutti i rametti sono verdi. Come un'altra volta tento il salvataggio ! Cambio terra, senza toccare le radici e rinvaso in un comunissimo, immenso vaso di coccio. In pochi giorni la pianta si riprende , dimostrando una forza e una versatilità davvero notevoli. L'aspetto invernale non le fa onore, ma già tra una settimana, dieci giorni , vedrete il suo fulgore ! Questa pianta è quella che in questi dieci anni mi ha dato più soddisfazioni. E forse una delle poche che possa cominciare a chiamare bonsai. In questi anni ha preso due tre colpi di sole, perdendo tutte le foglie da un'ora all'altra, é stata colpita da diversi funghi, da un ceppo di olivo del camino dal muro sovrastante che le ha rotto la punta e un intero palco di rami. Mi scuso della pessima qualità delle foto che vogliono documentare solo l'annuale taglio delle radici. Fra una quindicina di giorni ve la farò rivedere dopo la potatura primaverile e la comparsa delle prime foglie. Magari daremo un'occhiata ai suoi tre... figli !!!
La pianta dopo il taglio delle radici
Dopo una leggera potatura