Nel sobborgo ginevrino di Cologny, in Svizzera, si trova un luogo avvolto da un’aura di affascinante mistero: Villa Diodati.
È qui che, la sera del 16 giugno 1816, un gruppo di letterati si riunisce mentre fuori imperversa il mal tempo. Scrittori e poeti di grande levatura, letti ed apprezzati da pubblico e critica: Lord Byron ed il suo medico personale John William Polidori, Percy Bysshe Shelley e la sua futura moglie Mary accompagnata dalla sorellastra nonché amante di Byron Claire Clermont.Ispirato dalla lettura di Phantasmagoria, un vecchio volume di racconti gotici tedeschi e suggestionato da quelle atmosfere tenebrose, Byron propone una gara insolita, una “scommessa” letteraria: ciascuno di loro dovrà scrivere un racconto terrificante, da leggere e confrontare con gli altri nelle sere successive.
Villa Diodati
Richiamando le atmosfere oniriche e fantastiche del "Christabel" di Coleridge, i tratti orrorifici già abbozzati da Percy Shelley nel suo "The Nightmare" e il semi-vampiro byroniano di Giauor, gli ospiti di Villa Diodatisi mettono all’opera; nascono così "Frankestein" di Mary Shelley, "La sepoltura" di Lord Byron e "Il Vampiro" di Polidori. Opere che gettano le basi per alcuni dei più prosperi generi letterari, dalla fantascienza al romanzo gotico e in cui troviamo personaggi destinati a turbare (non senza affascinare) la nostra coscienza.Il dottore di George Gordon Byron dà vita ad una figura inquietante, dai tratti gelidi e demoniaci, con uno sguardo “grigio e freddo come la morte”.
La leggenda e i maligni di turno vogliono che Polidori, descrivendo la sua creatura, volesse alludere a Byron stesso, nei confronti del quale desiderava prendersi una piccola rivincita. Di cosa però, non è dato sapere.La ben più nota creatura del dottor Frankenstein nasce invece dalla penna di Mary Wollstonecraft, coniugata Shelley.
A rendere ancora più misteriosamente attraenti quelle notti a Villa Deodati è una misteriosa maledizione che colpirà tutti i partecipanti (o almeno così piace pensare); gli ospiti dello scapestrato Lord Byron, nonché lui stesso, moriranno infatti in tragiche circostanze nell’arco degli otto anni successivi.
Tutti, tranne Mary Shelley.Articolo originale di Sentieri letterari. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.