Si guarda alle elezioni americane con vivo interesse, un po’ come in estate – e guarda caso ogni quattro anni – si seguono i mondiali di calcio. A distanza – per lo più – e con la spocchia di chi crede di saperla lunga più del vicino (che probabilmente dorme e apprenderà della vittoria dell’uno o dell’altro candidato distrattamente, accendendo la tv la mattina). Queste presidenziali 2012, tuttavia, celano un alone di incertezza nonostante molti si siano già lanciati in pronostici più o meno azzardati. Possiamo osservare con relativo distacco le vicende americane e dunque simpatizzare per Obama o per Romney. Ma il tifo da stadio sarebbe opportuno sostituirlo con la lucida analisi, soprattutto chi fa informazione. I numeri, per il momento, sembrano suggerire il nome di Obama. Il recupero forsennato nei sondaggi di Romney fa però pensare che alla fine sarà una sfida all’ultimo voto. Chi vincerà? Supponendo che abbiate intenzione di seguire minuto per minuto l’evolversi della corsa elettorale e di fare perciò le ore piccole, ci prendiamo la briga di darvi qualche consiglio per superare indenni la nottata e i giorni a seguire.
A) Diffidate dal tifoso di Obama. Tutti hanno la pretesa di essere dalla parte della ragione. La retorica pro Obama impone che il presidente uscente sia la migliore risposta alla crisi, ma non tiene conto dell’elettorato deluso. Nel 2008 numerosi analisti americani, intervistati per l’occasione dai media oltreoceano, sostenevano che Obama potesse rappresentare il presidente ideale in Europa, ma che l’America profonda guardasse altrove. Obama vinse le elezioni (e bene) contro McCain, mentre ora si trova in una situazione di sostanziale parità con Romney. L’America profonda è sfiduciata, affermano gli stessi oggi. La verità è sempre nel mezzo.
B) Diffidate dal tifoso di Romney. In verità chi tifa Romney è contro Obama. Nessuno è strenuamente convinto dell’appeal e delle capacità dell’ex governatore del Massachusetts. Ma si starebbe molto meglio se a vincere dovesse essere un milionario di ambiguo successo, piuttosto che rivedere un “socialista” alla Casa Bianca per altri quattro anni.
C) Diffidate dal giornalista (italiano) vanesio. Probabilmente avrete un occhio sul televisore e l’altro sul pc. Evitate di prendere per oro colato ogni tweet, soprattutto quelli dei giornalisti che sanno come andrà a finire con diverse ore di anticipo. Ché loro hanno capito già tutto, prima ancora della chiusura dei seggi.
D) Diffidate da coloro che (in Italia) saliranno sul carro dei vincitori. Quanti politici nostrani domani mattina, con calma, dopo brioche e cappuccino, festeggeranno la vittoria di Obama o Romney a seconda dello schieramento di appartenenza? Gli uffici stampa sono già allertati.
E) Diffidate dai politici (italiani) che, ospiti dei salotti televisivi nei prossimi giorni, inizieranno una frase più o meno in questo modo: “La vittoria di Obama/La vittoria di Romney è la dimostrazione che… eccetera eccetera…”.