Nell’antica Siria, come in Egitto e nei Paesi Arabi, la celebrazione del Natale del Sole Vittorioso avveniva con grande solennità, grazie a rituali che furono poi ripresi dai Romani. Questi nei Saturnalia, festeggiavano il Sol Invictus, divinità a cui l’imperatore Aureliano, il 25 dicembre del 274 D.C., (tu guarda le coincidenze!!) dedicò un tempio.
I soliti Celti, il solstizio d’inverno lo chiamavano Yule e i loro nordici pro-pro-pro-pro-pro nipoti, dall’Islanda alla Norvegia, ancora lo festeggiano. Ma il Paese dove più di tutti è viva questa tradizione è la Svezia e all’alba del 13 dicembre le biondissime mini-vichinghe sfilano in processione vestite di bianco, con una corona di 7 candele (elettriche!!!) in testa e una candela, stavolta vera, in mano a simboleggiare la vittoria della luce sulle tenebre.
Ora, come abbia fatto una martire siciliana ad arrivare da Siracusa, sua città natale dove il culto è ancora molto vivo, alla Svezia è un mistero, ma l’importante è festeggiare, no?
Addirittura dal 1927, a Stoccolma c’è il concorso per eleggere l’annuale “Lucia di Svezia” che, incoronata nientepopodimeno che dal premio Nobel per la letteratura, poi vola a Siracusa (a partire dal 1950…) per partecipare alla processione in onore della santa, in una sorta di gemellaggio cultural-tradizionale.
In Svezia non c’è 13 dicembre senza zafferano, la spezia del sole per antonomasia, e in tutte le case si preparano i Lussekatter, letteralmente “gatti di Santa Lucia”, delle brioscine allo zafferano che sono fantastiche col cappuccino a colazione… perciò non vi fate intimidire dallo zafferano usato diversamente che nel risotto perché valgono davvero la pena!!!
1 cubetto lievito di birra 150 ml latte tiepido
450 gr farina
100 gr di zucchero
2 bustine di zafferano in polvere, sale
75 gr burro, 1 uovo
Una manciata di uvetta miele liquido (facoltativo)
Fate una fontana con la farina, il sale e lo zucchero. Sciogliete lo zafferano in un poco del latte tiepido e il lievito nella parte restante. Unite alla farina l’uovo, il burro fuso ma freddo, il latte con il lievito e quello con lo zafferano. Impastate per circa 15 minuti, fino ad avere un impasto elastico che non si attacchi alle mani. Copritelo con un panno e mettetelo a lievitare per almeno due ore, o finché non sia raddoppiato.
Prendete quindi un pezzo d’impasto grande come un mandarino e, rotolandolo sul ripiano e tra le mani, formate un cordoncino. Dategli la forma di una S e mettete nelle due pieghe, due chicchi di uvetta.
Fate lievitare altri 20 minuti, poi spennellare con un po’ di latte e infornate a 180° per circa 20 minuti, fino a che le brioche siano leggermente dorate.
Per lucidarle ulteriormente, spennellatele ancora calde con pochissimo miele liquido.
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