In Gran Bretagna è stato approvato – dopo lunghe discussioni – il matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
La Bbc, nel suo canale dedicato ai bambini Cbbc (Children Bbc), ha lanciato un nuovo programma rivolto ai più piccoli “Marrying Dad and Dad” in cui figli di coppie omosessuali organizzano il matrimonio (sino ad ora unione civile) dei loro genitori: a differenza che in Italia, nel Regno Unito si prende atto della realtà delle famiglie omosessuali (presenti anche in Italia) nella programmazione dedicata ai più piccoli.
Contro questa realtà tuona Gianfranco Amato sulla Nuova Bussola Quotidiana: «La propaganda è sempre stata l’arma del potere. Lo sapeva bene uno che se ne intendeva, come il genio malefico di Adolf Hitler, quando sosteneva “che con l’uso abile e insistente della propaganda perfino il paradiso può essere presentato alle persone come un inferno, e la vita più miserabile come un paradiso”. Mai come oggi ciò appare tragicamente vero».
Amato continua: «Questa nuova moderna propaganda omosessualista, che arriva ad utilizzare il mezzo televisivo per condizionare le giovani menti, è la cifra di una società profondamente malata. Una società che arriva a voler perdere i propri figli; che sembra accecata dalla prospettiva nichilista di un “cupio dissolvi”; che pare voler accelerare la propria dissoluzione attraverso l’imposizione violenta di una nuova e fatale dittatura dell’anomalia».
Forse – se si parla di “propaganda come arma del potere” – l’Italia vive una situazione ben peggiore della Gran Bretagna e non di certo per quanto riguarda la «propaganda omosessualista» di cui scrive Amato. In un’Italia in cui il pensiero cattolico è di fatto minoritario nella popolazione, uno spettatore che domenica mattina si volesse collegare su Rai 1 dalle 10.30 alle 12.20 sarebbe costretto a vedere nell’ordine A sua immagine (programma a sfondo cattolico), la recita della messa da una chiesa italiana (nonostante siano sempre più vuote), nuovamente A sua immagine ed a seguire la recita dell’Angelus da parte del papa, richiude in bellezza A sua immagine. Un buco di due ore in cui la televisione diventa di fatto confessionale (nonostante sia pagata con i soldi di tutti).
Ovviamente non mancano notizie riguardanti il pontefice ed i vertici della Cei in ogni telegiornale del servizio pubblico e basta che il papa (soprattutto quello attuale che “ispira tanta simpatia”) prenda in braccio un bambino per ricevere i titoli di apertura del telegiornale pubblico. Non può mancare la copertura televisiva per ogni viaggio del pontefice e quella per eventi di importanti ed influenti congregazioni religiose (come i Meeting di Rimini di Comunione e liberazione). Innumerevoli poi gli sceneggiati sulla vita di santi, beati, papi, monaci, clarisse e chierichetti vari mentre nei salotti televisivi non può mancare la presenza di un sacerdote che ci informa sul punto di vista della Chiesa cattolica (che – per fortuna – è sempre meno seguito) sull’argomento di turno (anche se la discussione dovesse essere se è più buono il panettone o il pandoro).
La Rai è così tanto “laica” che esiste una struttura ad hoc (Rai Vaticano) che gestisce le trasmissioni di carattere religioso e segue ogni avvenimento riguardante il pontefice. Le altre strutture Rai sono: Radio Rai, Rai Educational, Rai Internazionale, Rai Quirinale, Rai Fiction, Rai Ragazzi, Rai Gold, Struttura Grandi Eventi, Rai Teche. Facile osservare che la Rai mette il presidente della Repubbica (massima autorità istituzionale di tutti gli italiani) ed il pontefice (autorità religiosa di una minima parte di italiani) sullo stesso piano creando per entrambi una struttura specifica.
Quindi se come scrive Amato «la propaganda è sempre stata l’arma del potere», in Italia questo potere appartiene alla «propaganda omosessualista, che arriva ad utilizzare il mezzo televisivo per condizionare le giovani menti» o alla propaganda cattolica che arriva ad invadere il mezzo televisivo per condizionare (senza successo) le menti di giovani e meno giovani? Dal mio punto di vista, God save the Cbbc (ed anche Gianfranco Amato ovviamente).
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