LA NUOVA INFORMAZIONE NELL'ERA DI INTERNETNell'ultimo dec...

Creato il 08 febbraio 2011 da Pensierisparsi87
LA NUOVA INFORMAZIONE NELL'ERA DI INTERNET
Nell'ultimo decennio del Novecento, il rapporto fra mondo dei nuovi media e del giornalismo è stato controverso. Si sono affacciati nuovi “protagonisti” dalle grandi potenzialità e dalla capacità di ridefinire lo scenario e l'equilibrio consolidatosi nel sistema dei media. Le opinioni in merito hanno da subito assunto la forma di una “cronaca di morte annunciata” dei vecchi media, esaltando la grande flessibilità dei nuovi media. I new media hanno permesso una maggiore interattività e capacità selettiva autonoma, a differenza della passività in cui verteva, ad esempio, lo spettatore televisivo.
I sostenitori della “tecnologia cartacea” avevano dunque presentimenti e una diffusa sensazione che questa, assieme agli altri mediasauri fosse ormai destinata alla scomparsa.
Vi erano molti aspetti che segnalavano questa univoca direzione di tendenza e lo spiazzamento di editori e giornalisti: 1) il prodotto stava attraversando una transizione dalle tecnologie meccaniche (carta, presse) a quelle digitali; il cambiamento della distribuzione e dei suoi canali; la difficile contestualizzazione del prodotto nel Web; nuovi pericolosi concorrenti sul mercato delle notizie; l'assidua ibridazione dei formati; la predisposizione dei lettori alla multimedialità; 2) il giornalista perde progressivamente l'accesso e il controllo diretto delle fonti; la perdita di centralità della funzione giornalistica che vedeva il giornalista stesso cercatore e documentatore delle notizie; la necessità di nuovi linguaggi comunicativi dominati dalla multimedialità; l'integrazione di competenze di gestione dell'interfaccia e tecnologiche; la rinuncia a una scrittura letteraria, non compatibile con l'ambiente della rete.

Nonostante questa ridefinizione del sistema mediale, i giornali sono decisamente sopravvissuti, maturando una concezione dell'editoria come potenzialmente elettronica, senza tuttavia, un suo stravolgimento. Si trattava di un allentamento della dipendenza dalla carta stampata e un miglioramento della compatibilità economica e ambientale.

L'INTERVISTA

GIUSEPPE SMORTO RESPONSABILE LA REPUBBLICA.IT


Come delineerebbe la situazione attuale del giornalismo italiano (c’è crisi, troppa politica…)?

« E’ una domanda piuttosto generale, sicuramente il mondo dell’editoria soffre un periodo di crisi che è internazionale, non c’è una situazione specifica in Italia; purtroppo nel nostro paese la gente era meno abituata che in altri ad acquistare giornali e oggi ancora di meno. Però è anche un momento molto fecondo, di passaggio, di trasformazione dei media con una svolta verso il digitale che senz’altro ci permette di dare dei prodotti di vario tipo e anche, diciamo, esteticamente migliori con più possibilità dal punto di vista dell’informazione. ».

Lei è direttore della versione web de La Repubblica, non crede che il Web sia un pericoloso rivale per la carta stampata? Perché la scelta di porre una versione online del giornale?

« Il Web è un’evoluzione, un luogo dove tu puoi trovare la parola scritta, i video, gli audio, la possibilità di commentare gli articoli e tutte queste cose rendono il prodotto molto competitivo. In realtà non esisterebbe La Repubblica.it senza La Repubblica, l’importanza del marchio giornalistico ha comunque un suo peso. Non a caso non ci sono, almeno in Italia, e comunque ce ne sono pochissime al mondo, testate giornalistiche web che vivano senza l’appoggio, la sinergia con un giornale di carta. L’errore clamoroso del mondo editoriale (a livello mondiale) è aver abituato i lettori ad avere notizie gratuite in rete . La gente non compra i giornali per questo motivo, il concorrente è stata la televisione negli anni, se noi riuscissimo a monetizzare anche i prodotti web, la crisi, in qualche modo, sarebbe attenuata. ».

Quali fondamentali differenze ci sono fra giornalismo “vecchio stampo” e quello telematico?

« E’ la stessa cosa, i giornalisti più bravi sulla carta sono i più bravi anche sul Web, semplicemente il Web ti da la possibilità di fare il tuo lavoro in un altro modo, nuovo. Se si possono trasmettere foto, audio, video in tempo reale da Teheran in questo momento, è una possibilità che prima non avevi. Quindi il tuo lavoro lo fai meglio. Internet sarà sempre di più il posto delle notizie, mentre il giornale sarà sempre più il posto degli approfondimenti.».

La sua linea editoriale è la stessa adottata dalla Repubblica cartacea?

« Sì. ».

Che cosa ne pensa del recente Ddl Alfano sulle intercettazioni, quali conseguenze potranno derivare soprattutto per la stampa online?

« Noi come Repubblica.it stiamo raccogliendo le firme contro il decreto legge quindi siamo schierati in prima fila; essendo per noi un problema di libertà e di diritti siamo interessati, non cambia niente tra web e carta, si tratta sempre di una riduzione dell’articolo 21 della libertà d’espressione. ».

Chi è per lei il giornalista?

« Dipende, rispondo per me e per i miei colleghi. E’ una persona che ha un ruolo fondamentale nella nostra vita di cittadini e ha una funzione insostituibile, soprattutto in questo periodo in cui c’è un tentativo di ridurre la nostra libertà. ».

Fonte: estratto della tesina per l'esame di Linguaggio giornalistico anno accademico 2009/2010 Lidia Modena


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