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La nuova ME

Da Crudina
Una sera d'estate, dopo una lunga giornata di lavoro. Meno afosa del solito, più produttiva di tante altre.
M'incammino, dopo una giornata di lunga sedentarietà, senza una meta precisa. Voglio solo scrollarmi di dosso l'aria coniùdizionata che si è impossessata di me, della mia pelle; quasi mi sento come rapita. Non mi sento più io.
L'ora dell'aperitivo, l'ora del fracasso, dei beveroni alcolici, degli schiamazzi universitari non li voglio. Mi nutro di quella luce iridescente, brillante e limpida del tardo pomeriggio. Quell'ora che sono solita passare in spiaggia, quando tutti sono a fare lunghe docce dopo indigestione di UV, quando il sole è ancora in alto, ma non brucia più, e mi dà quella sensazione di serenità e di calma che mai potrei avere allo zenith di una qualsiasi giornata balneare.
Persino Pavia, di solito così umida e densa di quella patina di umidità che è solita avere, mi pare più fresca, spoglia da ogni umido anfratto; continuo a camminare e mi ritrovo al Ponte. Un ponte coperto dal quale vedo il Ticino risplendere, e un sole al tramonto che mi ispira. Mi siedo sulla pietra, mi appoggio alla colonna e fumo.
Respiro la sigaretta e l'aria fresca della quasi sera che mi coccola e mi ritempra.
Sento quella sensazione che forse le endorfine mi aiutano a provare, mi sento in pace, calma, sicura.
E' quasi un mese che Pavia è diventata la mia nuova casa. Quasi un mese in cui ho affrontato la mia atavica paura del dormire sola la notte, di non farcela senza avere qualcuno dietro di me.
Mi sentivo pronta a volare: credo che se avessi aperto le braccia, sarei potuta partire. Avrei voluto salire su quel supporto in pietra, e gridare:
Questa sono io, la piccola Cristina che ce la fa!
Che si sente libera, grande, trasformata.
Nuova, e fresca, come quella favolosa giornata di inizio luglio.
Dietro di me, poi, la luna piena, che timidamente e arrossendo al tramonto, saliva dal basso. La guardavo e mi sorrideva. Sembrava anche lei contenta per me, per il mio nuovo traguardo, per la mia ritrovata fiducia nel futuro.
Certo, giornate come quella di ieri aiutano parecchio, ma sognare e non smettere di crederci, aiuta ancora di più.
La nuova ME

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