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Se l’indiscrezione di Marco Conti sul Messaggero dovesse risultare fondata saremmo dinanzi ad una nuova Forza Italia, nonostante Berlusconi abbia provveduto a smentire le voci a tale proposito prima delle feste. Il punto è che già Forza Italia, ai tempi che furono, era un nome dalla duplice valenza, non ultima quella di rievocare un vecchio slogan della Dc. Ora, se si opterà per “Popolari”, di fatto avverrà un ritorno al passato, di democristiana memoria, per quanto la storia del Ppi (sia politica che di alleanze) sia lontana anni luce da quella berlusconiana. L’accezione per così dire moderna del nome sta nel richiamo all’attuale “casa” europea di cui il Pdl fa parte, vale a dire il Ppe, ma è innegabile – e la riflessione è suggerita dallo stesso Conti – che si tratti di mero tatticismo per collocare il partito il più possibile al centro (Casini è avvisato) allo scopo di rubare terreno al Terzo Polo e strappare alleati (chissà) di provenienza centrista. L’ennesima dimostrazione, insomma, di come Berlusconi – grazie alla “macchina” di cui può disporre – sia “animale da campagna elettorale”. E in permanent campaign la prima regola è “mai farsi trovare impreparati”. Sempre che l’indiscrezione giornalistica corrisponda al vero...
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