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La nuova scuola (II parte)

Creato il 18 giugno 2015 da Spaziokultura
Il supplente aprì il cassetto e vi trovò registro, programmazione, i compiti in classe, le prove d'ingresso e qualche libro di testo. Generalmente dall'ordine si evince anche il carattere del possessore: la professoressa Tavano doveva essere molto precisa e attenta. Tutto era perfettamente al suo posto e poi il registro... maniacalmente compilato! 
Il cassetto della titolare era aperto e stranamente non c'era nulla. Il bidello però, che si era allontanato per modo di dire, ma era vigile su quello che il supplente avrebbe fatto, intervenne dicendogli che il cassetto chiuso dall'altra parte dell'armadietto era il suo e che avrebbe trovato la chiave in un bicchiere all'interno della biblioteca. In ogni scuola c'è infatti una regola per nascondere le chiavi oppure semplicemente per non far sparire documenti importanti come i registri.
Voti e assenze trascritte fino all'ultimo giorno in cui c'era stata, prove d'ingresso ed osservazioni varie dicevano di classi normali con livelli d'apprendimento diversi e al solito con qualche eccellenza. Il giovane supplente era stato assegnato a due terze, III C e III D, una con 25 alunni, l'altra con 27. Nella III D poi c'era un ragazzo con handicap motorio seguito da un'insegnante di sostegno con rapporto 1/2. La programmazione era fatta molto bene con obiettivi ben delineati e linee guida comode da seguire. Quel giorno per iniziare avrebbe dovuto fare due ore in III C.  Mentre il supplente scendeva la scala per raggiungere la nuova classe i ragazzi tutti fuori dall'aula per la ricreazone guardavano con sospetto quella persona che non conoscevano e che li incuirosiva soprattutto per la giovane età. I corridoi brulicavano di adolescenti sognanti pronti ad afferrare il domani che li attendeva e ancora non disillusi da una vita che purtroppo spesso ti mette di fronte a grandi prove. Alla vista del nuovo professore cominciò un chiacchericcio che aveva quel solo argomento.- Chissà se sarà il nostro professore? dicevano un pò tutti.Risate ironiche e sguardi straniti accompagnarono il suono della campanella. Velocemente tutti tornarono nelle loro classi.Il supplente si avvicinò alla porta della sua nuova classe, afferrò la maniglia e tirandosi dietro la porta la chiuse.- Sono il supplente d'italiano. Starò con voi per qualche tempo.

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