La nuova stagione
illumina
le fioriture effimere
del giardino
mitigando così
le ferite dell’essere.
E amori vecchi
o
amori nuovi
essa aiuta chi spera
che un nuovo inizio
stia per cominciare.
Il cammino giornaliero
è per luoghi noti
ma l’ignoto
dietro l’angolo
cessa d’essere
richiamo d’upupa
e
sirena ammaliatrice.
Qualche gabbiano
rotea alto nel cielo
e a tratti
si posa a gara
con le tortore
rubando spazio verde
alla merla
che la fa da padrona.
Una musica ritmata
s’ode in lontananza.
Le pagine del libro
le chiude
una folata improvvisa
di vento
quella che non ti aspetti.
Mentre la consueta voce
è richiamo
che interrompe
il filo dei pensieri
e tarpa le ali a fantasie
che hanno già raggiunto
oltre il mare terre lontane.
Marianna Micheluzzi