È ormai abbastanza chiaro, pur tra le varie titubanze, come le FFS vogliano valorizzare la ferrovia ticinese (in senso lato) puntando unicamente sul settore del trasporto passeggeri per le tratte medio-lunghe. Tutto questo nell’ottica, forse, di “trasferire” le attività del settore merci (Cargo) in altri luoghi ed evitando il centro di competenze che cittadini e maestranze hanno chiesto a gran voce durante lo sciopero. Guarda caso, proprio nei medesimi giorni in cui si arenava il progetto di nuova stazione, le Officine FFS venivano messe nuovamente sotto attacco dal gruppo di lavoro “Area” (cui partecipano scelleratamente personaggi della politica ticinese da destra a “sinistra”). È vero: le FFS hanno gettato la spugna, tuttavia non lasceranno sicuramente perdere la questione, soprattutto se vi fossero dei particolari sviluppi nel progetto di riqualifica della zona industriale delle Officine in quartiere residenziale, come auspicato dal presidente del PLR Rocco Cattaneo, dall’ex-Consigliera di Stato del PS Patrizia Pesenti, ecc. Un progetto vergognoso e speculativo che nelle ultime settimane ha suscitato giustamente tanta indignazione nella nostra regione!
Fantasie? Non proprio: gli stessi membri del gruppo “Area” hanno ammesso che il rifacimento della stazione (e la sua più ampia riconversione in stazione per passeggeri con annessi spazi commerciali) sia un motivo valido da aggiungere alla lista, proprio nell’ottica di uno spostamento (leggi: smantellamento) delle Officine. Una correlazione diretta, insomma! “Area” non è composto dai primi che capitano, ma da persone che hanno contatti organici con Berna: il fatto che non si siano chinati più di quel tanto sul “problemino” relativo al rifacimento della stazione è la dimostrazione di come essi fossero al corrente del fatto che la decisione delle FFS non fosse definitiva, e infatti non lo è!
- Questo articolo è stato scritto con Mattia Antognini, consigliere comunale di Roveredo ed è stato pubblicato sul quotidiano “LaRegione Ticino” il 2 gennaio 2013 (PDF).