martedì 2 giugno a Reggio Emilia
LA PACE E’ IN FIAMME
Poesie e spunti critici sulla pace come quinto elemento di vita
a cura di
Federica Galetto, Gabriella Gianfelici, Simonetta Sambiase
con la collaborazione di
Antonio Canovi, geostorico, dell’associazione Eutopia- Rigenerazioni territoriali
Claudio Bedocchi Pina Piccolo, Gassid Mohammed,
Eleonora Boschi, Caterina Franchetta ,
Serena Piccoli alle letture
con la partecipazione di Sergio Subazzoli
ed i testi dei poeti
dall’introduzione di La pace è il fiamme
…Ma la Pace è in fiamme è un passo oltre e lontano dalla guerra, perché non è essa l’indagine, ma è quel concetto astratto di quattro parole che necessita ed incrocia gli elementi della vita per permettere a tutti di “viverla”. Vivere in pace. Lasciare vivere in pace ed essere lasciati vivere (in pace), una conquista d’indipendenza dalle pulsazioni marziali degli esseri umani, come l’odio e tutti i suoi indirizzi più o meno nascosti all’interno dello spirito umano\sociale.
dal CANTO DEL CAOS
di Pina Piccolo
Nel duecento dopo Darwin
quando gli angeli del caos
inseminati nello sfacelo del soldo
s’alleano con gli atomi di carbonio ribelli
e il DNA antico in preda alla follia
piomba nel tranello dei finti estrogeni
dimentico dello spartito
sinfonico del corpo
e cullato nell’oblio
si riproduce a iosa
e la fame divora
i muscoli del bimbo
mentre dalla corda
di Monsanto
pende il corpo del padre
contadino
e la traiettoria del proiettile
denso di metalli esplosivi ed inerti
incontra il danno collaterale
a migliaia
ed esterrefatta
in esso s’annida e scoppia
e ride la iena
dell’esperimento
e a milioni languiscono
nelle strade
teste di belle
addormentate per sempre
affiorano dalle macerie
invece dei crochi gialli
di primavere forieri ….
da A VIYAN
di Eleonora Boschi
….. Al disastro per dare voce al pianto
di un popolo dimenticato
Tu eri un’eco Viyan
Ma che dico, tu sei un’eco di libertà
fra le macerie di kobané
C’è un tempo nel quale bisogna affrontare la morte e ci sono persone rare che la sanno sorvolare
Come vento che non si lascia imbrigliare
La tua voce, Viyan, continua a cantare…
da ESCONO LE ANIME
di Gabriella Gianfelici
…..Qualcosa piange nell’aria
i suoni violenti
disegnano l’alba.
Si dilatano i corpi
ingoiando battiti
allenta il respiro
la sua corsa.
“La vita ci ha dimenticati”.
da L’ULTIMA CENA
di Gassid Mohammed
…e nella nostra strada
a venti metri da casa mia
attraverso la vetrina del forno
ballavano le fiamme
e con l’odore del sole l’odore del pane
si diffondeva nella strada e nelle case
il sole ritirava le sue reti dal nostro quartiere
e la sera spargeva il buio con delicatezza nelle vie
dal minareto gli echi del muazzin riecheggiavano come la serenità
negli angoli delle case
il mio vicino … a dieci metri da casa mia a dieci minuti dalla cena
tornava con un sacchetto di pane…
da ALLA FINE DELLE COLPE
di Simonetta Sambiase
Nessuno ha colpa di nulla, è un sollievo
l’odore dell’assoluzione dei peccati nei venti
si pensa lontano dalla guerra nelle fabbriche
continuo lavoro, la perfezione ordinata
il ciclo continuo di pesticidi di cavallette umane
bombe ammazza bambini altrui che luccicano
fra lo sciopero dei sindacati
e gli incubi dei barconi che sbarcano
si andrà al santo lavoro anche stamani…
da DECADE L’EREMO DELLA LUCE
di Federica Galetto
…. Rombi che s’alzano nel cielo
come assalti
e pianti sbalorditi nella polvere
Di quei salti alle fosse s’ ode il gemito
Letto dell’avventura macabra
nell’orrore del disumano contrito
Se fosse alba ancora vedremmo un porto
una sembianza di coltre bianca che prega
fra digressioni d’ affamate locuste
ingozzate di colombe squarciate
carcasse ammansite di fumo che sale
ascendendo
verso un dio nascosto e sordo
che prende per se le lacrime
e ne fa spari
nella notte senza fine….
QUANTO SANGUE ANCORA
di Claudio Bedocchi
Quanto sangue ancora
O forse diremo
Quale sangue ancora
In quell’ombra di mente
Che s’allarga e s’allunga
In tentazioni e privazioni
Quale sangue allora
Non potendo fermare
Le nostre ombre dinamiche
Nel resistere a esistere
da TRA GUERRA E GUERRA
di Caterina Franchetta
…..
Ma la pace è forte:
ha compassione della guerra.
Grida pace, pace, pace
una cristiana – pecora al macello
E pace, pace ripete il coro della folla
ma scorre il sangue rosso del fratello
Dicono pace, le madri dei bambini,
– non fu la guerra giocare a nascondino –
vedono fra le macerie armi giocattolino.
Pace salata, le polverose lacrime
di chi ha perso tutto, anche se stesso.