Immaginate di avere una domenica mattina primaverile a disposizione e di voler fare un giro fuori Firenze per vedere qualcosa di nuovo. Anzi di antico. Perché il Convento di Montesenario sorge lassù sul suo cucuzzolo vicino a Bivigliano, lungo una deviazione della via Bolognese, fin dal 1234. A volerne l’erezione, in questo punto panoramico, quasi strategico su un’altura che guarda verso i principali centri di fondovalle del Mugello (Scarperia, Borgo San Lorenzo, Vicchio, Dicomano) furono 7 nobili fiorentini, noti da lì in avanti come i Sette Santi Fondatori.
Montesenario
A girargli intorno, il Convento sembra quasi una fortezza: chiuso all’esterno, isolando all’interno la vita dei frati. Unico contatto con l’esterno avviene nella chiesa dell’Addolorata, cui si accede salendo una scala che porta ad una piccola piazzettina: lateralmente si entra in chiesa, davanti si ha un edificio, detto oggi “il torrino”, per via della piccola torrettina con l’orologio che lo sovrasta, che un tempo era un atrio porticato.
Montesenario
L’effetto è sicuramente scenografico: la pietra scura cosparsa di licheni dà la misura della solenne pace del luogo. E’ piacevole stare qui, nonostante l’aria frizzantina. Il convento poi è il punto di arrivo, o di partenza, di alcuni percorsi e sentieri naturalistici, come quelli che portano alle 3 Grotte di MonteSenario. Lo stesso convento, che si raggiunge in macchina, è raggiungibile mediante un percorso a piedi che si inoltra nel bosco e che il venerdì santo funge da via crucis.
La pace che comunica questo posto è notevole, ma se dopo aver rinfrancato lo spirito volete pure rinfrancare il corpo, al piccolo bar/tabacchi/negozino del convento troverete la Gemma d’Abeto, un liquore tanto dolce quanto forte, prodotto dai frati di Montesentario. Assaggiata una volta in un ristorante di Bivigliano, è stata una motivazione in più per visitare Montesenario… ;-)