La pacifica convivenza nel quadro di Gentile e Giovanni Bellini : la predica di San Marco ad Alessandria d'Egitto ( 1504-1507)

La predica di San Marco ad Alessandria d'Egitto
Gentile e Giovanni Bellini ( 1504-1507)
Pinacoteca di Brera, Milano

Nelle piovose giornate di pioggia bisogna trovare dei diversivi. Ebbene sì non riesco ad essere allegra come quando c'è il sole, non c'è niente da fare. Uno dei rimedi più comodi e veloci-che uso anche quando mi sento triste - è quello di andare da sola ( no famiglia, no marito, no amici), alla Pinacoteca di Brera nella città di Milano dove vivo.
Ognuno di noi ha un suo angolo di  mondo che lo fa stare bene o che crea armonia dentro. Per me quell'angolo di mondo è Brera. Penso che oramai dovrebbero darmi l'ingresso onorario per quante volte ci sono andata. Così, ciondolando da un lato all'altro incomincio a riempire i miei occhi di quei magnifici colori e forme e poi mi fermo sulle sedie rosse di velluto davanti ad un quadro o all'altro.

Entrata di Brera che è anche
un'accademia di belle arti

Mi sono accorta che quando mi siedo davanti ad un quadro che definirei di considerevole misure, è come se mi sentissi proiettata dentro e sentissi le voci dei partecipanti.
Il quadro è La Predica di san Marco ad Alessandria d'Egitto.
Questa magnifica tela è 347x770 cm, dipinta da Gentile e Giovanni Bellini tra il 1504 e il 1507. 
Tre ben definiti gruppi sono in piazza e ascoltano.
Sullo sfondo palazzi di stile mameluca e una San Marco che è un mix fra la basilica veneziana e Santa Sofia a Costantinopoli. Il messaggio che mi sembra di leggerci ogni volta è che tutti, epr quanto diversi siamo o diversamente possiamo pensarla, possiamo vivere in pace e coesistere. Mi sembra di essere là, sentire il sole, ascoltare il brusio, sentire la voce dell'oratore ( San Marco) predominare e in me si libera la pace. Eccola quella che cercavo entrando quì nella pinacoteca di Brera. Se vedete una seduta su quelle sedie, intenta ad ammirare il quadro per un periodo lungo ecco, quella sono io. Sto solo cercando di ascoltare il brusio dei personaggi dell'opera e riordinare le idee.