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La paga del soldato – William Faulkner

Creato il 04 aprile 2014 da Maxscorda @MaxScorda

4 aprile 2014 Lascia un commento

La paga del soldato
1926 anno nel quale Faulkner esordi’ con "La paga del soldato", opera prima e in parte autobiografica o almeno cosi’ si suppone, sulla I Guerra Mondiale o meglio sulle vicende di personaggi che hanno visto il conflitto da vicino.
Accade che Donald Mahon, dato per morto, sorprende la famiglia e la comunita’ col suo ritorno a casa anche se orrendamente sfigurato e non piu’ in possesso delle piene capacita’ fisiche e mentali.
Per il padre e’ comunque una benedizione anche se non comprende la gravita’ delle sue condizioni e s’illude di una piena guarigione ma le vere protagoniste sono tre donne che ruotano attorno al reduce.
La prima e’ Cecily, fidanzata promessa, una gatta del sud, giovanissima ma con ben chiaro in testa il gioco da fare. Tanti gli uomini attorno a lei, il padre, il nuovo fidanzato trovato quando si pensava Donald fosse morto, lo stesso Donald e un viscido straniero, un turbinio di anime e carne dove non e’ possibile comprendere chi sia la preda e chi il cacciatore.
Poi c’e’ Emmy la servetta, innocente e ingenua ragazza posseduta da Donald per la prima volta e rimasta al servizio in casa sua celando un silente ma drammatico amore per lui.
Infine Margaret Powers, una giovane vedova che assieme ad un compagno d’armi di Mahon, lo assiste e assieme ne ricostruiscono il passato.
A fare da sfondo il sud degli Stati Uniti e il calore torbido che dentro le anime dei suoi abitanti, esaspera i sentimenti ed amplifica la tragedia di un uomo.
Bellissimo Faulkner. Cio’ che per molti un romanzo cosi’ sarebbe un punto d’arrivo, egli ne fa l’inizio della carriera che l’avrebbe portato al Nobel per la letteratura. Esordio d’inaspettata maturita’ che da un lato riesce ad esprimere lo stile dello scrittore che verra’, dall’altro mostra chiaramente un percorso appena iniziato dove l’uso del flashback e del flusso di coscienza, ancora devono trovare una forma consolidata. Il gusto della stilettata che diviene aforisma invece c’e’ gia’ tutto cosi’ come l’amaro umorismo che lo avvicina ad Hemingway, suo storico rivale.
Il buon giorno si vede dal mattino e Faulkner lo conferma.


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