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La pagina di un libro/11 - Fuga Senza Fine

Creato il 12 agosto 2011 da Mapo

Chissà cos'era, poi, questo comunismo. Miraggio o realtà? Ideale di uguaglianza o formidabile arma di controllo di menti e corpi?Tra nostalgici un po' ingrigiti e poco al passo con i tempi e detrattori assoluti che impazziscono al pensiero dell'abolizione della proprietà privata, è sempre più difficile provare ad immaginare quello che, prima ancora di un periodo storico, è stato per lungo tempo un modo di essere e di non essere, di vivere e di non vivere, di respirare o di morire soffocati.La pagina di un libro/11 - Fuga Senza FineUna risposta sola che possa esaudire la curiosità su qualcosa che non ci ha quasi sfiorato, forse, non c'è. Non resta che cercare di fare un piccolo viaggio nel tempo e nello spazio, facendo affidamento sui racconti di una guida che ti porta a spasso per i mercati e le prigioni di Tallin, su una fotografia di uno dei tanti Soviet-Buildings alla periferia delle città dell'Ex-URSS, sulle pagine di un libro bello e claustrofobico, letto un po' per caso.
"Vivevo con Alja, la moglie caucasica che avevo a Baku, in una ben precisa provvisorietà che non ha fine alcuna. Avevo l'incarico di fare io stesso e far eseguire fotografie e riprese cinematografiche sulla vita di popolazioni caucasiche. Non è che mi affaticassi molto. ma c'è negli Stati Sovietici un grande, ampio, intricato sistema amministrativo, intricato di proposito, con arte e molta raffinatezza, entro il quale ogni singolo è solo un punto più o meno piccolo collegato con un punto successivo più grande e ignaro della propria importanza per il tutto. Tu non vedi nella vita, nelle strade, negli uffici nient'altro che punti del genere, che sono con te in un rapporto segreto e importante, finanche molto stretto, ma tu non conosci questo rapporto. Ci sono alcuni punti sovrastanti che conoscono tutti i rapporti, che ti vedono, per così dire, dalla prospettiva di un uccello. Tu però non vedi che stanno più in alto. Non sai se rimarrai tranquillo nella posizione che occupi. E' possibile che presto, da un momento all'altro, tu sia spostato - e non dall'alto, ma per così dire dalla base sulla quale tu stai. Immagina una scacchiera dove i pezzi non sono posati sopra, ma conficcati, e la mano del giocatore, che sta sotto il tavolo, li muove dal basso.Non solo puoi avere paure e speranze, ma hai persino doveri e funzioni. Hai un idealismo, c'è posto per un'ambizione personale. Talvolta puoi anche prevedere il successo o l'insuccesso di un'azione. Ma in molti casi avviene l'opposto di tutte le tue aspettative. hai trascurato per esempio un dovere e ti aspetti una conseguenza molto spiacevole. Ma, o non capita nulla, o capita qualcosa di molto piacevole. Così non sai se la conseguenza spiacevole non si sia manifestata con la maschera di una piacevole. Tu non credi né ai tuoi successi né ai tuoi insuccessi.Il peggio è che sei continuamente sorvegliato e non sai da chi. Nell'ufficio in cui lavori qualcuno è membro della polizia segreta. Può essere la donna delle pulizie che ogni settimana strofina il pavimento, ma può anche essere il dotto professore che sta mettendo insieme un alfabeto della lingua tartara. Può essere la segretaria a cui detti o l'economo che ha cura delle suppellettili dell'ufficio e sostituisce i vetri rotti delle finestre con dei nuovi. Ti dicono tutti regolarmente: compagno. Ma vedi in ognuno un sorvegliante e sai nello stesso tempo che ognuno ti crede un sorvegliante. Non hai la coscienza sporca, sei un rivoluzionario, non devi temere di essere sorvegliato. Allora temi perlomeno di essere preso per una spia. Sei innocente. Ma dovendoti sforzare di apparire innocente, gli altri notano i tuoi sforzi. Allora hai paura che non possano più ritenerti tale.Ci vogliono nervi saldi per questa vita e una buona dose di fede rivoluzionaria. E' infatti un presupposto indispensabile che la rivoluzione, circondata da tanti nemici, non abbia altre possibilità di assicurare il proprio potere se non quella di sacrificare ogni individuo, se è necessario. Immaginati dunque: sei steso per anni su un altare e non sei sgozzato."
Joseph RothFuga Senza FinePag. 58
PS. Nella foto il "Museo dell'Occupazione" di Riga, Lettonia

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